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Fieg, Audizione al Senato su Ddl AI: “È fondamentale che le protezioni sul copyright siano adeguatamente applicate”

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Si è svolta oggi – 23 luglio – presso il Senato della Repubblica (Commissioni 8a e 10a riunite), l’Audizione della Fieg – rappresentata dal Consigliere incaricato per le relazioni sindacali, Stefano De Alessandri, e dalla Responsabile dell’Area giuridica e internazionale, Isabella Splendore – sul disegno di legge n.1146, in materia di intelligenza artificiale.

Nel sottolineare il grande interesse suscitato dall’iniziativa italiana presso le associazioni europee di settore, come l’Enpa (European Newspaper Publishers Association) – che ha prodotto un suo diretto contributo – il Consigliere De Alessandri si è soffermato sugli articoli 23 e 24 del Ddl, in materia di diritto d’autore, che rivestono maggior interesse per l’editoria giornalistica e d’informazione.

In particolare, sul nuovo obbligo di marchiatura che consentirebbe di identificare e riconoscere i c.d. deepfake – obbligo cui farebbero eccezione i programmi e le opere ‘manifestamente creative’ – la Fieg ha osservato come tale eccezione “introduce un elemento di incertezza giuridica, facendo presumere – con quel ‘manifestamente’ – un innalzamento della soglia di creatività”. Enpa aggiunge che: “Per coerenza con il diritto dell’UE, il riferimento al ‘manifestamente creativo’ dovrebbe essere sostituito da quello al ‘contenuto creativo soggetto a controllo editoriale e in cui una persona fisica o giuridica detiene la responsabilità editoriale della pubblicazione’”.

In merito all’articolo 24, la Fieg ha invitato, in sintonia con Enpa, a guardare con estrema cautela a “qualsiasi sviluppo normativo che cerchi di estendere le protezioni e i diritti esistenti anche alle opere generate con l’IA”. Rilevato poi che il testo definitivo dell’articolo 24 risulta essere stato ampiamente rivisto, l’auspicio degli editori Fieg è che almeno vengano recuperati i requisiti aggiuntivi presenti nelle precedenti versioni.

“Alcuni dei contributi circolati nei mesi precedenti all’approvazione del disegno di legge – si legge nella nota Fieg – si proponevano di garantire più efficacemente sia la protezione dei contenuti editoriali da usi non autorizzati sia la loro remunerazione. Si pensi, ad esempio, alla proposta di semplificare le modalità di esercizio dell’opt-out, anche attraverso il ricorso a clausole di riserva analoghe a quelle già conosciute nel nostro ordinamento; all’invito ad incentivare il ricorso a modelli di licenza condivisi; agli obblighi di registrazione e identificazione delle fonti/contenuti utilizzati, sulla falsariga delle disposizioni comunitarie; alle ipotesi di remunerazione per l’uso dei contenuti a fini di addestramento e training dei sistemi e modelli di IA, attraverso la possibilità del riconoscimento di un equo compenso modulabile sulla base delle responsabilità e dei rischi connessi all’uso dei sistemi di IA. Nessuno di questi aspetti sembra emergere chiaramente dal testo in esame”.

“È fondamentale che le protezioni sul copyright siano adeguatamente applicate – conclude la Fieg – e che elevati standard di qualità e responsabilità siano il fondamento di queste e di altre nuove tecnologie”.