Grazie a titoli come ‘Prima si vota, poi si beve. Non come le altre volte’, la campagna che la birra Ceres ha realizzato in occasione delle elezioni è finita anche sulle pagine dei giornali e nei blog e tweet di Giorgio Gori, Gad Lerner, Beppe Severgnini, Aldo Grasso. Senza dimenticare le testate online, che l’hanno rilanciata, o la stampa estera, in particolare quella francese.
Ceres ha scelto di approfittare di questo momento di visibilità per aiutare le migliaia di ragazzi italiani che studiano o lavorano all’estero, ai quali lo Stato non è riuscito a garantire il diritto di voto.
Non è solo il popolo dell’Erasmus, sono anche giovani studenti e lavoratori che vivono temporaneamente fuori dall’Italia. Il governo è stato chiaro: per loro votare sarà impossibile. Troppo difficile organizzare le elezioni oltre confine, come invece si fa già per gli italiani che risiedono stabilmente all’estero.
Ma i giovani ‘expat’ italiani non si sono arresi, riunendosi sul web e organizzando decine di seggi autogestiti nelle principali città europee, e anche in Brasile. Tra il 20 e il 23 febbraio voteranno lo stesso. Il loro voto, ovviamente, non avrà valore legale, ma rivendica un significato simbolico. Un significato tanto più rilevante quanto più sarà forte l’eco mediatica di questa iniziativa.
E qui entra in gioco Ceres, che ha scelto di aiutare i ragazzi a organizzare e soprattutto a comunicare la loro mobilitazione.
Ceres ha messo a disposizione del movimento il proprio know how di comunicazione e la consulenza di Bcube, la stessa che ha sviluppato la campagna ‘L’Italia ha bisogno di eroi’. Un aiuto che parte dalla creazione di #iovotolostesso. Più che un hashtag, una parola d’ordine che servirà ai ragazzi per mettere in comune idee e materiali.
In pratica l’azienda ha chiesto ai ragazzi di cosa avessero bisogno. Quindi è stato fornito loro il fac-simile delle schede elettorali, e poi un kit di locandine e volantini. Bcube ha messo a disposizione un team di professionisti (creativi, account manager, producer, video-editor, specialisti pr) che li ha aiutati ha coordinarsi e a realizzare, come primo passo, il video di lancio dell’operazione.