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eCommerce, su oltre il 90% dei siti web più visti in Europa il pagamento è ancora un percorso a ostacoli per l’acquirente. La ricerca 2021 di Stripe

Stripe, società globale che costruisce infrastrutture tecnologiche per l’economia di Internet, ha condotto un’analisi dettagliata sugli 800 siti Web più visitati tra Italia, Regno Unito, Germania, Francia, Spagna, Svezia, Polonia e Paesi Bassi, scoprendo che il 94% di questi presenta cinque o più errori significativi nelle procedure di pagamento.

Alcuni degli errori più comuni riguardano il mancato supporto dei Mobile Wallet sempre più diffusi (come Apple Pay e Google Pay), l’assenza del tastierino numerico per l’inserimento dei numeri di carta su Mobile, e il mancato controllo in tempo reale di cifre e date di scadenza (costringendo l’utente a ripetere tutti i passaggi da capo, in caso di errore).

Guardando al nostro Paese, per il 75% dei consumatori italiani, il ricorso allo shopping online è aumentato nell’ultimo anno e oggi acquirente ha in media un proprio account registrato su 2 diverse piattaforme digitali. Tuttavia, il 45% dei siti italiani analizzati non consente di effettuare il checkout senza registrarsi/in modalità ospite, anche se il 25% permette agli utenti di autenticarsi tramite social media e il 22% con il proprio account Google. Il 56% dei siti web, inoltre, non riconosce in tempo reale il tipo di carta a partire dalle prime cifre del numero, perdendo così l’opportunità di adattare i relativi campi di inserimento.

Nell’ultimo anno, il 24% degli utenti ha dichiarato di avere abbandonato oltre la metà dei processi di acquisto online che ha iniziato, e in generale oltre un terzo (35%) dei consumatori del nostro Paese dichiara di abbandonare un tentativo di acquisto quando la procedura di checkout impiega più di 2 minuti. Se si pensa che oggi, a livello globale, il 68% dei carrelli online viene abbandonato prima di completare l’acquisto, correggere gli errori basilari della pagina di pagamento e rimuovere ogni possibile rallentamento nel processo di transazione, potrebbe portare a grandi aumenti nel volume delle vendite, soprattutto in un momento storico dove un numero sempre più alto di attività commerciali sta spostandosi sui canali digitali.

A livello europeo, alcuni degli errori più comuni sono quelli che creano inutili perdite di tempo per gli utenti: il 42% delle aziende ha commesso almeno tre errori durante la formattazione delle informazioni di pagamento o la visualizzazione di messaggi di errore. Questi includono il mancato avviso ai clienti quando viene inserito un numero di carta non valido o quando si prova a pagare con una carta scaduta (costringendo l’utente a ripetere la procedura da capo).
Il 61% dei siti eCommerce non supporta il completamento automatico dell’indirizzo di default e il 9% dei siti analizzati, in più, non supporta nemmeno il riempimento automatico di dati registrati in precedenza.

Per quanto riguarda pagamenti nello specifico:

  • il 75% non permette agli acquirenti di salvare le informazioni di pagamento per un uso futuro;
  • il 10% dei siti non consente ai clienti di replicare in automatico l’indirizzo di fatturazione anche come indirizzo di spedizione (costringendo all’inserimento di dati identici in due campi differenti).
  • Molti checkout non sono ottimizzati per dispositivi mobili

Oltre un terzo dei consumatori europei (37%) afferma di portare a termine la maggior parte dei propri acquisti da un dispositivo Mobile. Creare un checkout user-friendly anche per gli schermi più piccoli è quindi fondamentale, ma molti degli 800 siti recensiti da Stripe evidenziano diverse lacune nell’esperienza da Mobile. Ad esempio l’89% dei checkout analizzati non supporta Apple Pay e l’85% non supporta Google Pay, mentre il 20% non supporta il passaggio automatico al tastierino numerico per inserire i numeri della carta sul cellulare.

Molti dei principali siti di eCommerce europei non forniscono un checkout semplice per gli utenti provenienti da altri Paesi, con una conseguente perdita diretta di guadagni: il 17% dei consumatori afferma di aver abbandonato almeno un acquisto nell’ultimo anno perché il metodo di pagamento preferito non era disponibile. Ogni merchant dovrebbe poter fornire le opzioni di pagamento più comuni nei diversi Stati, quali iDeal nei Paesi Bassi, o GiroPay in Germania.