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Donne Del Digital. Sara Buluggiu, MD Italia, Spagna e MENA Magnite: al mercato auguro di essere più pulito e trasparente. C’è un immenso bisogno di persone che agiscano per il bene della industry e non per il proprio tornaconto. Internet è morto, lunga vita a internet! 

Che domanda non ti farei mai se tu non fossi donna? 

“Come concili la casa e lavoro?”: questa è una domanda che mi manda ai pazzi: perché non la fanno mai agli uomini? Perchè ci deve essere una issue nell’essere una professionista e una madre/moglie?

Qual è il tuo stile di leadership? 

È cambiato molto con la maternità, credo di aver raggiunto un’autorevolezza che mi permette il lusso di preservare i tratti dolci tipicamente ‘materni’ ma in generale femminili. Ovvio che all’occorrenza so essere molto determinata ma mai inutilmente dura: alla fine siamo tutti lì per lavorare.

Come ti descriverebbe il tuo team?

Gliel’ho chiesto: “lungimirante dato che hai oltrepassato la barriera del settore di provenienza per basarti su altri skills, cerchi sempre di creare il team e far sentire tutti parte di una squadra a prescindere dal tempo di arrivo in azienda. Molto diretta, empatica, ti fidi del team e ti prendi cura delle sue esigenze. Diretta e perfetta nel comunicare. Brava ai fornelli. Gattara. Umana come pochi sanno esserlo”.

Adattarsi o innovare?

Adattarsi per innovare: una cosa non può prescindere dall’altra. Se non si è in grado di adattarsi alla realtà non si è in grado di avere le basi per innovare. Per quanto rapida, è sempre evoluzione di eventi correlati. Manca un verbo: ispirarsi, senza le persone con cui vivo (un figlio adolescente è fondamentale per diventare buoni comunicatori oggi) e un team più giovane di me non andrei da nessuna parte.

Chi è la tua eroina? E il tuo eroe? 

La mia eroina è mia zia Rosa, la sorella di mio papà. Sarda, 89 anni, è il pilastro di una famiglia di soli uomini. Non si muove foglia che lei non voglia, ma ha sempre una parola dolce e un sorriso per tutti, nonostante i mille dispiaceri che la vita le ha riservato. Ecco, vorrei essere come lei (e conoscere le sue ricette, che non passa nemmeno sotto tortura!).
Il mio eroe? Non credo di averne uno in senso stretto.

Lavori in un settore in costante cambiamento, come fai a mantenerti al passo coi tempi? 

Parzialmente ho già risposto: mio figlio in primis e il mio team, poi sono curiosa: leggo, provo, gioco, parlo coi ragazzi. Insegnare all’università è di grandissimo aiuto.

Se non facessi quello che fai, faresti? 

Ovviamente tutti abbiamo un sogno e il mio è una casetta blu nel centro di un paesino del sud della Francia che trasformerei in una tea house, con le torte fatte in casa, le piante, i dischi, i libri, gli arredi comodi. Tutto in vendita, ma soprattutto un posto dove passare del tempo di qualità. Devo ancora affinare il business plan però…

La carriera si pianifica o succede?

A me è successa senza dubbio e continuo a pensare che il fattore C (si capisce vero?) sia fondamentale. Mi sono capitate 2 occasioni che hanno fatto la differenza ed entrambe le ho scelte quasi per caso. Avere un compagno che ti sprona e crede in te fa il resto.

A quale delle tue caratteristiche devi di più il tuo successo?

Credo all’empatia: la gente inspiegabilmente si fida di me al primo sguardo. Vero che difficilmente manco una promessa, ma la prima sensazione è quella che determina una relazione e in questo sono molto brava/fortunata.

Cosa diresti alla te stessa 18enne?

TAKE IT EASY! Mi sono presa sempre troppo sul serio, mi sono sempre impegnata in tutto come se fosse l’ultima cosa che avrei fatto nella vita, sin da quando per pagarmi l’università lavoravo da Burghy, anche in quello ci mettevo tutto. Sicuramente paga ma a 45 anni mi dico che avrei potuto godermela un po’ di più.

Che augurio fai al tuo mercato per il prossimo futuro?

Di essere più pulito e trasparente. C’è un immenso bisogno di persone che facciano le cose per il bene della industry e non per il proprio tornaconto. Internet è morto, lunga vita a internet!