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Confcommercio Milano, i numeri (stimati) del Black Friday: l’eCommerce sfonda con 151,7 milioni di euro di ricavi

È di 151,7 milioni di euro l’ammontare delle vendite nell’online per il Black Friday 2020 con un incremento – nel canale degli specialisti eCommerce – del 24% rispetto al 2019 (+77 milioni di euro). Lo stima l’Ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, elaborando i dati dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano, di Google Analitycs e le interviste telefoniche mirate di confronto ad oltre 80 operatori del dettaglio sul territorio.

L’incremento atteso delle vendite esclusivamente online per le promozioni del Black Friday si innesta su un andamento dei consumi a novembre del tutto negativo: – 17,2% con cali di fatturato per la grande e piccola distribuzione. Ma mentre la grande distribuzione, più attrezzata nelle vendite web, nonostante le chiusure forzate per l’emergenza Covid riesce a contenere le perdite di fatturato rispetto allo scorso anno (-15%), il commercio al dettaglio paga un dazio molto più pesante con una riduzione dei ricavi del 31% in raffronto al 2019 considerando però tutti i settori (quindi anche i negozi aperti come nell’alimentare). Calo che si trasforma in un vero e proprio tracollo per le attività chiuse come, ad esempio, l’abbigliamento e l’oreficeria. Dalla ricognizione compiuta dall’Ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza presso le attività al dettaglio, emerge come la quota di ricavi con la vendita a distanza non superi quasi mai, mediamente, la soglia del 20%.

“I negozi chiusi per il secondo lockdown perdono l’opportunità del Black Friday a vantaggio dei giganti del web”, commenta in una nota Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. “E ciò significa aggravare ulteriormente le perdite di fatturato già subite in questo 2020 drammatico. Diventa quindi fondamentale non solo accelerare i sostegni aumentando gli indennizzi, ma cancellare gli oneri fiscali alle imprese più penalizzate. Ma bisogna fare presto, anche riaprendo i negozi in sicurezza, perché il prezzo che sta pagando il settore del terziario all’emergenza sanitaria sta diventando insopportabile”.