L’Italia è tra i Paesi europei più digitali con 1 utilizzatore frequente su 5. La frequenza degli acquisti online è cresciuta negli ultimi due anni ma la customer experience degli italiani si è evoluta tenendo conto degli effetti della pandemia e delle nuove tendenze di pagamento. Una ricerca condotta da Kantar e FLOA, fintech specializzata in soluzioni di pagamento Buy Now Pay Later, ha esaminato le abitudini e i costumi dei consumatori italiani nel 2022, sia online sia in negozio.
I problemi più comuni legati agli acquisti online
La ricerca mostra come i consumatori italiani continuino ad affrontare situazioni problematiche quando acquistano online. Il 48% trova frustrante dover scaricare un’applicazione per poter pagare, mentre il 27% trova difficoltoso dover compilare un modulo online con i propri dati prima di effettuare un acquisto. E ancora, il 17% critica l’aggiunta di altri servizi o prodotti non richiesti negativamente, e il 25% si risente di essere reindirizzato a una pagina esterna. Uno scenario che nella maggior parte dei casi porta i consumatori ad abbandonare il carrello, senza acquistare alcun prodotto.
Alcune esperienze spiacevoli si ripetono anche per gli acquisti in negozio
La ricerca rileva che il 47% dei consumatori italiani trova fastidiosa la mancata accettazione di alcuni metodi di pagamento e il 33% critica la compilazione obbligatoria di moduli con informazioni personali.
Buy Now Pay Later, un nuovo modo di fare acquisti
Il pagamento è un fattore chiave nella customer experience, perché i clienti vogliono poter pagare i loro acquisti con il metodo di pagamento che preferiscono. Negli ultimi anni, il Buy Now Pay Later è diventata la nuova opzione di pagamento irrinunciabile in Europa: Il 43% degli europei ha già effettuato un acquisto utilizzando questa soluzione. È una modalità di pagamento apprezzata anche dai consumatori italiani. Se confrontiamo il 2022 e il 2021, il numero di utenti di BNPL è infatti aumentato del 22%. Il segmento ha ancora un potenziale di crescita nel mercato italiano, dato che il 31% degli italiani (quasi uno su tre) utilizza questo metodo di pagamento in maniera saltuaria.