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Bending Spoons sostituisce le icone dell’app Immmuni per scansare l’imputazione di sessismo. Polemiche politiche e accuse da sinistra a destra

Non è stato un attacco hacker, bensì una questione gender a inserirsi lungo la strada dell’app Immuni, che comunque, dopo la partenza trionfale, ha un po’ rallentato – non certo per questa ragione – la sua marcia trionfale verso il milione di download.
A suscitare le critiche è stata l’immagine stilizzata di una mamma che teneva in braccio il bimbo e di un uomo davanti al computer. Scene di quotidianità prese come spunto per accompagnare la descrizione del sistema di tracciamento.

“Stereotipi”, hanno accusato sia dall’opposizione sia dalla maggioranza: la donna casalinga e l’uomo che lavora, quanto di più scontato. La marcia indietro è così arrivata nel giro di una mattinata. A cullare il bebè adesso è il papà mentre la madre è occupata con il suo PC.

Tutto chiuso, polemica soffocata? Non proprio, perché sui social la polemica è continuata, nonostante nel giro di un giorno tutta la grafica sia stata ricontrollata per rimediare a eventuali inciampi sessisti. È così che in un altro screenshot dell’app il dottore viene rimpiazzato con una dottoressa. Pisano ringrazia per i suggerimenti di correzione arrivati. La società milanese Bending Spoons, ideatrice dell’app, si è scusata e ha fatto ammenda per una mancanza di attenzione (‘grave’ la definisce la stessa società) su un valore di uguaglianza considerato ‘fondamentale’.

Non sono mancati i commenti dei politici: Elena Bonetti (PD) ha parlato di “immagine fuori dal tempo e dalla storia”, mentre Enrico Letta, ha sottolineato come “peggio dell’immagine stereotipata ci sono i commenti. Tanti, troppi, che la giustificano e si scandalizzano per lo scandalo”.
Anche Giorgia Meloni, sul fronte apposto, tuona: “Donne e mamme lavoratrici completamente abbandonate dall’inizio di questa emergenza, ma il governo e la sinistra passano il tempo a litigare per sostituire l’immagine (diffusa sempre grazie a loro) di una mamma che culla un bambino per pubblicizzare l’app Immuni”.

Viene voglia di dar ragione a Luca Bizzarri, attore e comico, che su Twitter si domanda perché computer e bambino siano appoggiati a un davanzale (chiunque li imbracci, ndr) con l’evidente rischio di cadere di sotto.