Può l’intelligenza artificiale sostituire la mente umana? Ci sarà ancora spazio per la creatività di copywriter, giornalisti e tutte quelle figure che fondano il proprio lavoro sulla capacità di scrittura? Da queste provocazioni nasce l’idea di Based, agenzia specializzata nella creazione di progetti end-to-end di comunicazione digitale e phygital, di lanciare wrAIting, la prima challenge letteraria che mette a confronto e premia gli elaborati creati dall’intelligenza artificiale.
Lo spunto per dare vita a questa particolare iniziativa arriva dai recenti fatti di cronaca e dall’enorme scalpore suscitato dalla nascita del motore di intelligenza artificiale di OpenAI: ChatGPT. La sua estrema accessibilità e la sorprendente abilità linguistica hanno acceso i riflettori sugli svariati campi di applicazione e su tutte le possibili conseguenze, al punto da rendere sempre più labili i confini tra attualità, scienza e fantascienza, chiamando in causa ‘mostri’ cinematografici come Terminator o HAL 9000 di 2001 Odissea nello Spazio.
L’obiettivo dell’agenzia è, dunque, proprio quello di fugare ogni dubbio e rimarcare agli occhi degli scettici che, al netto di qualsiasi semplificazione tecnologica, è sempre l’input umano a fare la differenza. Grazie all’applicativo creato dagli sviluppatori di BASED, i partecipanti potranno istruire con diversi gradi di libertà l’intelligenza artificiale su come scrivere un breve racconto. Gli elaborati e i rispettivi ‘prompt’ (ovvero le istruzioni che il partecipante impartisce alla macchina), saranno valutati da una giuria che premierà i 10 migliori testi frutto, evidentemente, dei prompt più accurati e della capacità di dare le giuste indicazioni.
Sarà possibile iscriversi a partire dal 27 aprile fino al 10 maggio. A iscrizioni chiuse, durante il Netcomm Forum in programma a Milano, sarà organizzata una tavola rotonda per discutere, insieme a ospiti d’eccezione, di tanti temi relativi all’AI e alle sue applicazioni.
“L’idea di creare questo progetto nasce dalla volontà di interpretare i dubbi e le perplessità dei non addetti ai lavori”, afferma nella nota Gennaro Palma, Business Partner di Based. “Così come per anni nella testa dei Marketer sono sopravvissuti, in maniera più o meno strisciante, il sospetto e la diffidenza nei confronti del digitale, cosi oggi si desta il pensiero apocalittico su uno strumento la cui applicazione rappresenta certamente uno “strappo” nell’evoluzione industriale, al pari di quello che sono stati la robotica sulle linee di produzione o il personal computer nel mondo dei Servizi. Ecco perché non serve demonizzarlo, ma riconoscerne le potenzialità e imparare ad usarlo correttamente”.