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Avviata l’istruttoria dell’Antitrust nei confronti di Google per pratiche commerciali scorrette. Donini (Udicon): “Chiediamo alle grandi aziende tech uno sforzo maggiore sulla trasparenza”

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di Massimo Bolchi

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Google e della sua capogruppo Alphabet in merito all’invio agli utenti della richiesta di consenso al ‘collegamento’ dei servizi offerti. Questa richiesta sembrerebbe infatti non fornire informazioni rilevanti – o le fornirebbe lacunose e imprecise – riguardo al reale effetto che il consenso produce sull’uso da parte di Google dei dati personali degli utenti. Stesse criticità esisterebbero riguardo alla varietà e alla quantità di servizi Google, rispetto ai quali può aver luogo un uso ‘combinato’ e ‘incrociato’ dei dati personali, e riguardo alla possibilità di modulare (e quindi anche limitare) il consenso solo ad alcuni servizi.

Secondo l’Autorità, inoltre, Google utilizzerebbe tecniche e modalità di presentazione della richiesta di consenso, e anche di costruzione dei meccanismi di raccolta del consenso stesso, che potrebbero condizionare la libertà di scelta del consumatore medio. Il cliente sarebbe infatti indotto ad assumere una decisione commerciale che non avrebbe altrimenti adottato, acconsentendo all’uso combinato e incrociato dei propri dati personali tra la pluralità dei servizi offerti.

Il commento di Udicon

“L’apertura dell’istruttoria nei confronti di Google è in continuità con il lavoro che sta portando avanti l’Antitrust nel settore digitale. Non possiamo permettere che i vantaggi della tecnologia vadano a scapito della privacy e della consapevolezza dei consumatori. Chiediamo a Google e a tutte le grandi aziende tech di fare uno sforzo maggiore sulla trasparenza per rendere le loro policy più chiare e comprensibili. I consumatori devono poter comprendere chiaramente quali dati vengono raccolti e come vengono utilizzati. Un semplice ‘acconsento’ non è più sufficiente, ogni utente deve poter fare scelte realmente informate”, ha affermato Martina Donini, presidente nazionale Udicon (Unione per la difesa dei Consumatori).

“È importante che le aziende spieghino in modo chiaro come il consenso dato influisca sull’uso combinato dei dati tra i diversi servizi. Molti utenti potrebbero non essere consapevoli che acconsentire su una piattaforma può influenzare l’utilizzo dei loro dati su altre. Inoltre, le aziende devono presentare in modo trasparente tutte le opzioni disponibili per limitare la condivisione dei dati. Queste opzioni non devono essere nascoste in menu complicati, a tendina o in linguaggio tecnico incomprensibile”.