Apple incrementa il proprio sforzo per investire in maniera sempre più sensibile nel settore VR (Virtual Reality) e, soprattutto, AR (Augmented Reality), come conferma anche il lancio di iPad Pro 2020 lo scorso marzo equipaggiato di scanner LiDAR, che offre funzioni evolute di rilevamento della profondità, per supportare ancora più flussi di lavoro professionali nonché app di fotografia e video di livello professionale. Misurando la distanza dagli oggetti circostanti fino a 5 metri, questo device esegue una lettura a livello di fotone e a velocità nell’ordine dei nanosecondi. Utilizzando i riflessi dei laser, il sistema calcola la distanza da oggetti e punti nell’ambiente e crea una mappa di profondità 3D o un rendering accurato in base ai risultati.
Per rafforzare ulteriormente la sua presenza in questo campo, che non può essere limitata all’hardware, ma necessita di un software evoluto, Apple ha portato a termine un’acquisizione molto importante. Si tratta di NextVR, un società specializzata nella trasmissione in streaming di eventi AR e VR, ma non solo. Il software realizzato da NextVR è al momento supportato da dispositivi come il PlayStation VR, i visori di Oculus, HTC, Microsoft e Lenovo. Secondo le indiscrezioni, è probabile che il team di ingegneri venga trasferito a Cupertino, in modo da lavorare a più stretto contatto con Apple. Potrebbe essere anche coinvolto direttamente nello sviluppo dei tanto attesi occhiali AR.
Secondo Bloomberg, agenzia che si è mostrata decisamente informata sull’argomento, l’acquisto sarebbe solo parte di una regolare strategia di acquisto di “aziende tecnologiche più piccole”, senza sbilanciarsi sui futuri piani di business e senza citare cifre per l’acquisizione, che tuttavia, secondo altre fonti non ufficiali, si aggirerebbe sui 100 milioni di dollari
Da segnale infine che, trascorse solo poche ore dall’ufficializzazione dell’acquisto di NextVR da parte di Apple, e l’app stata rapidamente rimossa dal Google Play Store, pur rimanendo presente su altre piattaforme come iOS, Playstation, Oculus e Steam.
Non è nemmeno la prima volta di un comportamento simile da parte di Apple; anche l’app di Dark Sky è stata rimossa prontamente dal Google Play Store poche ore dopo l’acquisizione da parte della società di Cupertino.
Massimo Bolchi
