In occasione della tredicesima edizione dell’EY Capri Digital Summit ‘A New Brave World’, esponenti del mondo istituzionale, accademico ed economico si sono confrontati per disegnare una strategia coraggiosa per il futuro del Paese.
In apertura della due giorni Massimo Antonelli, Regional Partner dell’area MED e CEO per l’Italia di EY, ha commentato: “Si tratta di un’edizione straordinaria, del resto viviamo tempi senza precedenti che richiedono risposte altrettanto inedite. Sta cambiando il modo in cui viviamo, lavoriamo e facciamo impresa e avviare il Paese verso un percorso di crescita sostenuta è l’unica risposta possibile. A tal fine c’è bisogno di fiducia e coraggio: fiducia, per ridurre l’incertezza provata nel mese di settembre dal 53% del campione preso in esame, che ne ha di fatto limitato gli acquisti, e coraggio, per fare scelte coraggiose e dotarci di una leadership autorevole, con una visione strategica di medio-lungo periodo, fondamentale per cogliere l’opportunità offerta dagli oltre 200 miliardi di euro del programma Next Generation EU”.
Stefania Radoccia, Responsabile Mercati dell’area MED di EY, ha sottolineato che “Si stima che il deficit supererà il 10% del PIL e il debito pubblico si avvicinerà al 160%, inoltre settori strategici della nostra economia rischiano cali di fatturato molto significativi. In termini reali il pacchetto Next Generation EU vale per l’Italia due volte e mezzo circa gli investimenti del piano Marshall: bisogna puntare sui settori già forti, ad alto potenziale di crescita e in forte bisogno di trasformazione, così da ottenere impatti duraturi e osservabili sulla resilienza delle imprese e sull’occupazione”.
Infrastrutture, digitale e cambiamenti nei consumi e nella produzione di beni e servizi sono i grandi temi individuati da EY – a conclusione del percorso intrapreso lo scorso giugno con Italia Riparte, dai quali passa il futuro del Paese e ai quali ha dedicato i quattro panel del Summit.
DIREZIONE ITALIA: un piano per le infrastrutture
Le possibilità di sviluppo economico e sociale del Paese passano, secondo le analisi di EY, anche dalla qualità del sistema infrastrutturale nel suo complesso che, allo stato attuale, è una conseguenza diretta dei limitati investimenti effettuati negli ultimi anni. Seppure non esista un dato puntuale sulla spesa complessiva per infrastrutture in Italia, gli investimenti totali nel settore sono passati da circa 110 miliardi di euro del 2014 a circa 133 miliardi di euro del 2019, con un tasso di crescita annuale del 3%. L’incidenza di tali investimenti sul PIL in Italia è cresciuta dal 6,8% del 2014 al 7,5% del 2019, segnando comunque una certa distanza rispetto ad altre economie europee (Germania e Spagna circa 9% e Francia circa 11%). In questo orizzonte temporale la spesa pubblica in infrastrutture si è attestata intorno al 2% del PIL, a fronte di una media EU di circa il 2,9%.
Appare quindi evidente come la ripartenza post Covid-19 richieda interventi urgenti per garantire il mantenimento di adeguati livelli di competitività del Paese, mediante un piano straordinario di investimenti infrastrutturali che tenga conto di specifiche considerazioni di natura finanziaria sull’uso delle risorse pubbliche e private e di come la crisi in atto abbia reso evidente la necessità di ripensare fabbisogni e priorità. Un ruolo cruciale rivestono in questo contesto gli investimenti in ambito Infratech, una commistione ormai indissolubile tra infrastrutture digitali e fisiche per nuovi ecosistemi urbani a supporto del cittadino in ottica di sostenibilità, sicurezza e resilienza.
NEW BTB NEEDS: dalla produzione alla vendita
La discontinuità economica rappresentata dal Covid-19 ha imposto alle aziende del settore B2B la necessità di accelerare il percorso di innovazione, digitalizzazione e route to market, sia per sopravvivere nel breve periodo e in vista del calo previsto nel PIL nel 2020 (stimato tra il 12 e il 15%) sia per ottenere un vantaggio competitivo in un mercato che si prevede comunque in ripresa nel 2021 e in crescita negli anni successivi. Se la priorità in questo momento è la messa in sicurezza del business nel breve termine, con un’attenzione particolare alla resilienza finanziaria e operativa, i pilastri per sostenere la trasformazione e programmare la crescita per le aziende B2B italiane sono: innovazione e intelligenza condivisa per creare sistemi connessi e sviluppare prodotti e servizi all’avanguardia; sostenibilità della filiera, intesa non soltanto come sostenibilità ambientale, ma anche come sistema industriale asset light e agile; digitalizzazione, che porta con sé i concetti di automazione, remotizzazione e connessione.
DIGITAL WORKSHOP
Tra i panel di approfondimento che si terranno venerdì pomeriggio alle ore 14.30 anche quello dedicato ai ‘Nuovi modelli di comunicazione e di fruizione dei contenuti’.
“Negli ultimi mesi le modalità di consumo degli italiani si sono notevolmente modificate, migrando verso una maggiore fruizione dei contenuti e una maggiore interattività”, ha commentato Irene Pipola, Partner EY. “Ora sarà cruciale capire come le aziende riusciranno a trasformare le proprie infrastrutture, i modelli di diffusione e la disponibilità di nuovi contenuti per incontrare la domanda”.
Al workshop parteciperanno Michele Budelli (CEO Fandango), Elena Capparelli (direttrice Rai Play e Digital), Pablo Falanga (Direttore commerciale Business Digital, Mediaset), Martino Mombrini (Marketing Director IT Division, Samsung), Luca Nicoli (EMEA, Digital Director, Discovery).