‘Quarto Tempo – Tutto il resto della vita’, realizzato da MASHFROG GROUP e ACF Fiorentina, prende il nome dall’omonima associazione sportiva dilettantistica che a Campi Bisenzio promuove un’attività di promozione sociale e educativa attraverso lo sport. È un documentario in presa diretta che racconta una grande squadra special, quella degli atleti diversamente abili della Fiorentina, e la incredibile community che vive con loro la passione per il calcio, fatta di tecnici, famiglie e amici.
La presentazione di ‘Quarto Tempo – Tutto il resto della vita’ è avvenuta in una doppia serata: una premiere in famiglia, il 26 settembre, nell’Estra Pad del Viola Park, alla presenza del presidente Rocco Commisso, di sua moglie Catherine, del DG Alessandro Ferrari e degli atleti delle prime squadre maschile e femminile, delle giovanili e dei dipendenti della società. Poi la proiezione ufficiale sabato 28 settembre al Festival ‘Calcio Comunità Educante’, rassegna di pellicole dedicate al mondo dello sport in un’ottica di inclusività.
Una squadra vincente, anche quando perde in campo
Il cuore della storia raccontata dal documentario è quello di una squadra sempre vincente, anche quando perde in campo. Porta lo spettatore nello spogliatoio dell’ultima giornata del campionato DPCS FIGC della stagione 2022/2023, rivelando lo spirito che anima ragazzi e allenatori, la passione del gioco che si sposa con un forte senso di appartenenza, il gusto del divertimento e dell’amicizia, l’esperienza della solidarietà e dell’inclusione. In una frase: il vero senso dello sport.
“Quando io e la mia famiglia siamo arrivati alla Fiorentina – ha raccontato il Presidente viola Rocco Commisso – ci ha subito colpito la realtà delle nostre squadre special. Mi emoziona il loro impegno, il loro entusiasmo, il loro modo autentico di vivere il calcio, per questo abbiamo cercato di non far mancare il nostro sostegno e di supportarli con continuità nel quotidiano. Era un progetto molto amato anche da Joe Barone che aveva con questi ragazzi un rapporto davvero speciale”.
Il bello di raccontare una storia speciale
“Il documentario non ha la pretesa né l’intenzione di approfondire i temi della diversità, ma si presenta come il tentativo di restituire al pubblico l’atmosfera di uno spogliatoio in cui non c’è omologazione e ipocrisia, in cui la professionalità dei tecnici è altissima e l’agonismo è molto sentito ma vige un unico presupposto fondamentale e inderogabile: il divertimento”, ha spiegato Davide Lemma, regista e sceneggiatore di Quarto Tempo oltre che Responsabile dell’Area audio-video della BU Comunicazione di Mashfrog Group.
Nei 30 minuti di gioco e interviste, immersi nella community di Quarto Tempo, c’è buona parte dell’anima video di Mashfrog che ha partecipato a questa produzione anche con il montaggio di Antonio Bellusci e Roberto Tafuro, il sound design di Riccardo Cocozza, il video titling a cura di Luca Vitalone e il coordinamento di produzione guidato da Alice Pizzoli.
Un laboratorio aperto al vero senso dello sport
“Il documentario racconta molto fedelmente quello che siamo, un laboratorio continuamente aperto in cui ciascuno – atleta, operatore, tecnico, familiare – intraprende un percorso per conoscere meglio sé stesso e gli altri e per costruire relazioni ricche di significato, relazioni da coltivare e rispettare per raggiungere obiettivi personali e obiettivi comuni, in campo e fuori dal campo. Un’esperienza che attraverso il calcio può contribuire a cambiare le vite nel loro quotidiano”, ha sottolineato Matteo Fazzini, presidente di QuartoTempo.
“Questo documentario e i suoi protagonisti interpretano alla perfezione il vero senso dello sport, sempre più raro da incontrare – ha concluso Alessandro Ferrari, DG della Fiorentina – l’agonismo sposato all’amicizia, il benessere psicofisico che deriva dal prendersi cura di sé e degli altri, il senso di appartenenza. Tutto nell’abbraccio di una comunità in cui la diversità si fa ricchezza e il gioco uno strumento di vita. QuartoTempo è per noi una continua fonte di insegnamento e di ispirazione, vogliamo che arrivi sempre di più al grande pubblico e crediamo che questo contenuto possa essere un valido strumento”.