di Monica Gianotti
Google è stata coinvolta in una causa da 2,1 miliardi di euro (2,3 miliardi di dollari) da parte di 32 media company – tra cui Axel Springer e Schibsted – che sostengono di aver subito pesanti perdite come “diretta conseguenza della cattiva condotta dell’azienda” nella pubblicità digitale.
“Senza l’abuso di posizione dominante da parte di Google, le aziende del settore dei media avrebbero ricevuto entrate pubblicitarie significativamente più elevate e pagato tariffe più basse per i servizi di adtech. E soprattutto, questi fondi avrebbero potuto essere reinvestiti per rafforzare il panorama europeo dei media”, si legge in una dichiarazione degli avvocati che rappresentano le aziende del settore.
In una dichiarazione, un portavoce di Google ha affermato che l’azienda si oppone alla causa, definendola “speculativa e opportunistica”, sottolineando che l’azienda collabora costruttivamente con gli editori europei.
Nel frattempo le azioni della big tech sono scese di oltre il 2%.