Riot Games, società statunitense di sviluppo di videogiochi fondata nel 2006 a Los Angeles, ha avviato una partnership con ‘Take This’, un’organizzazione no-profit che ha come missione quella di sostenere la salute mentale di tutte le persone che ruotano attorno al mondo del gaming.
L’obiettivo di questa società è quello di creare una comunità di gioco che supporti le persone con problemi legati a questo delicato argomento. La partnership, finanziata da Riot, ha come obiettivo quello aiutare i nuovi professionisti del settore videoludico, per istruirli sul rapporto tra i giochi e la salute mentale. L’iniziativa sarà rinominata ‘Accelerate Program’ e verrà presa in carico dalla terapista Sarah Hayes e dalla psicologa e game designer Kelli Dunlap. “Accelerate è il programma che sognavo come psicologo dei videogiochi per bambini, ed è surreale che stia accadendo”, ha dichiarato Dunlap.
Questa collaborazione a sostegno della salute mentale dei player nasce a seguito di un episodio avvenuto sul videogioco Valorant, dove uno streamer è stato protagonista di scene di abuso che hanno fatto scattare il campanello d’allarme.
Al giorno d’oggi sempre più associazioni si preoccupano di preservare la salute mentale dei propri collaboratori, basti pensare che sempre più società sportive stanno implementando la figura dello psicologo all’interno del Team. Negli ultimi anni una delle leghe che si è mossa in modo più diretto per contrastare il problema legato alla salute mentale dei giocatori è stata l’NBA, dove gli atleti affrontano una serie di pressioni e sfide che possono influenzare il loro benessere psicologico.
Così come gli sportivi professionisti, anche i player Esports al giorno d’oggi sono sempre più esposti, vista la grande varietà di piattaforme dove possono esibirsi e competere: andare a preservare la salute mentale è quindi di primaria importanza anche in questo settore, che negli ultimi anni è sempre più in espansione.