Riot Games si unisce alla lista società in ambito gaming che hanno recentemente effettuato significativi tagli di personale. La casa produttrice di titoli di rilievo come ‘League of Legends’ e ‘Valorant’ ha annunciato il licenziamento di 530 dipendenti, pari all’11% della forza lavoro complessiva della società.
L’azienda ha spiegato che questa decisione è stata necessaria e riflette la volontà di concentrarsi su meno progetti, ma con un impatto più significativo, nell’ottica di adottare una strategia più sostenibile.
“Per la maggior parte della nostra storia, siamo riusciti a evitare giorni come questo, ma questa decisione è fondamentale per il futuro di Riot. Non si tratta di tranquillizzare gli azionisti o di raggiungere un determinato numero di utili trimestrali, ma di una necessità – si legge all’interno del comunicato ufficiale-. Negli ultimi anni, quando Riot ha più che raddoppiato il proprio organico, abbiamo distribuito i nostri sforzi su un numero sempre maggiore di progetti. Le modifiche che stiamo apportando ci aiutano a concentrarci sulle aree che hanno il maggiore impatto sull’esperienza dei giocatori, riducendo al contempo gli investimenti in quelle che non lo sono.”
L’azienda ha specificato che i licenziamenti coinvolgono solo i team esterni al nucleo principale dello sviluppo dei giochi e che quindi non dovrebbero avere un impatto considerevole. L’obiettivo di Riot Games è focalizzarsi maggiormente sui giochi, senza trascurare l’esports e il settore dell’intrattenimento.
Nelle scorse settimane, anche il colosso dello streaming Twitch ha annunciato ulteriori tagli al proprio personale, arrivando a quasi 1000 dipendenti licenziati negli ultimi dodici mesi.
Nel 2024, dunque, non si arresta il trend negativo del mercato del gaming: stando a quanto riportato dal portale Video Games Layoff si calcola che nel 2023 almeno 9000 persone abbiano perso la propria occupazione nell’industria videoludica.