Nelle scorse ore è stato reso disponibile online il primo rapporto di GLAAD Gaming, la principale organizzazione mondiale per la rappresentazione LGBTQAI+ nei videogiochi. Il rapporto rivela che quasi il 20% dei gamer fa parte della comunità LGBTQAI+, ma i personaggi e le storie LGBTQAI+ rappresentano meno del 2% di tutti i titoli videoludici.
Secondo un rapporto di Nielsen pubblicato tre anni fa, il 10% dei giocatori si identificava come parte della comunità LGBTQAI+. Come riportato da GLAAD Gaming, ora la percentuale è salita al 17%, con un aumento del 70%. Inoltre, la maggior parte dei giocatori appartenenti a questa categoria ha meno di 35 anni, indicando una maggiore accettazione in questa fascia d’età.
Nonostante la rilevanza numerica dei giocatori LGBTQAI+, i giochi che includono tematiche LGBTQAI+ sono ancora pochi. Sulla piattaforma Steam, ad esempio, rappresentano solo il 2,5%, che scende all’1,7% escludendo i giochi per adulti. Va considerato, tuttavia, che la ricerca si basa esclusivamente sui tag, e che quindi potrebbero essere presenti alcuni giochi con temi LGBTQAI+ senza essere etichettati come tali.
Questi dati sono cruciali se associati ad altre informazioni nel rapporto: il 72% dei giocatori LGBTQAI+ ritiene che la rappresentazione della loro identità sessuale o del loro orientamento li aiuti a sentirsi meglio, mentre il 68% vorrebbe vedere più storie LGBTQAI+ di qualità.
Inoltre, il 66% dei giocatori LGBTQAI+ afferma che i giochi consentono loro di esprimersi con maggiore libertà rispetto a quanto avviene nella realtà. Il 36% ha trovato nei videogiochi un aiuto per comprendere la propria sessualità e il 51% per esprimere la propria identità sessuale. Tuttavia, il 52% dei giocatori LGBTQAI+ ha subito molestie o insulti durante l’attività di gioco online, contro il 38% degli altri giocatori, e il 42% evita di giocare online per paura di tali episodi.