Nasce il videogioco ‘Napuland’, ambientato a Napoli e creato da Giuseppe Tattoli. Un gioco che non solo intrattiene ma lancia anche una critica sociale attraverso le sue trame e i suoi personaggi.
In ‘Napuland’, il giocatore si confronta con gli incivili che popolano la città e con i parcheggiatori abusivi, rappresentati come creature chiamate Lutam, che rappresentano metaforicamente gli aspetti negativi della società napoletana. Queste entità rendono la vita quotidiana dei cittadini un vero inferno con le loro azioni maleducate e illegali.
La trama si intensifica quando i Lutam rapiscono Pulcinella, storico simbolo di Napoli. I cittadini disperati si rivolgono quindi a una maga che vive sul Vesuvio per chiedere aiuto. La strega, simbolo di antica saggezza e potenza, incanala le speranze della città in un corno magico, che viene poi gettato nel cratere del vulcano. Da questo gesto nasce Napuel, un supereroe di colore azzurro che ha il compito di liberare la città dalla presenza opprimente dei Lutam e salvare Pulcinella, tenuto prigioniero nel Castel dell’Ovo.
L’ideatore del gioco, Tattoli, spiega che ‘Napuland’ è molto più di un semplice passatempo: si tratta di un mezzo per sensibilizzare i giovani su temi importanti come la convivenza civile. Attraverso l’avventura virtuale, il gioco mira a educare e a instillare valori di rispetto e legalità, mostrando le conseguenze negative dell’inciviltà e dell’abusivismo. Tattoli crede fermamente nel potere dei videogiochi come strumento educativo e formativo, soprattutto per le nuove generazioni.
Nel suo messaggio ai giovani, Tattoli sottolinea l’importanza di riconoscere e combattere i veri mostri della società, come la criminalità e l’inciviltà. Il gioco è visto come uno strumento per aiutare i giovani a comprendere e riflettere su queste problematiche, sperando che possa contribuire a formare cittadini più consapevoli e responsabili.