Gaming

Licenziamenti in crescita nell’industria dei videogiochi: quali le cause?

di Marco Polli

La fase di flessione nel mercato del gaming continua a coinvolgere numerose società. Dopo i licenziamentiarrivati in Epic Games (la casa sviluppatrice di Fortnite, costretta a licenziare circa novecento lavoratori) e Amazon Games (con 180 licenziamenti), anche Digital Bros e Embracer Group si vedono costretti a tagliare il personale.

Digital Bros, società italiana specializzata nello sviluppo e nella distribuzione di videogiochi, ha annunciato di dover ridurre del 30% il suo personale. La scelta arriva per “dare priorità a titoli di alta qualità e di lunga durata”, come riportato nel comunicato: per garantire la massima efficienza operativa nel medio-lungo termine, la società rivedrà la struttura per allinearsi all’ambiente competitivo in costante cambiamento.

Nel tentativo di abbattere i costi, anche i dipendenti di Embracer Group hanno visto un profondo ridimensionamento. La holding svedese, proprietaria di dodici diverse società in ambito gaming, tra luglio e settembre ha rinunciato al 5% della sua forza lavoro pari a 900 persone. I tagli hanno coinvolto, tra altre, Gearbox Publishing, Beamdog, Zen Studios e Crystal Dynamics, oltre alla chiusura di Volition e Campfire Cabal.

“Vogliamo trasformare Embracer in una compagnia più leggera e forte – dichiara il Ceo di Embracer, Lars Wingefor -. Stiamo facendo tutto il possibile per preservare i posti di lavoro mantenendo fissi i nostri obiettivi”.

La crisi del gruppo è iniziata dopo il crollo in borsa, in seguito all’accordo miliardario saltato con Savvy Games. La società, di proprietà del PIF (il fondo sovrano dell’Arabia Saudita), ha investito 37,8 miliardi di dollari per rendere il paese il centro nell’industria globale dei videogiochi. Tuttavia, la mancata acquisizione di Embracer ha gettato quest’ultima in uno stato di profonda difficoltà.

Alcune rilevazioni del portale Video Games Layoff riportano che nel 2023 l’industria dei giochi ha registrato oltre 6000 licenziamenti a livello globale, con una previsione che arriva alla cifra di 8000 entro la fine di quest’anno.

Il trend negativo legato ai licenziamenti va in contrasto con l’andamento del mercato dei videogames. Secondo gli ultimi dati raccolti da Newzoo, società di ricerca e consulenza specializzata nell’analisi del settore gaming e Esports, l’industria globale è in costante crescita: secondo le previsioni, nel 2026 fatturato del mercato sarà di 205,7 miliardi di dollari.

I costi sostenuti delle società, però, impongono risultati in tempi rapidi dopo il lancio di un titolo. Se i numeri si rivelano al di sotto delle previsioni iniziali, le perdite (in proporzione all’investimento) possono causare grandi difficoltà economiche con conseguenti tagli al personale.