La Saudi Esports Federation (SEF) e la Japan Esports Union (JeSU) hanno annunciato una partnership con la creazione del Memorandum of Understanding (MOU). Si tratta di un accordo volto a potenziare le risorse umane e promuovere la crescita dell’industria degli esports.
Questa partnership strategica prevede lo scambio di conoscenze tra le due entità per rafforzare lo sviluppo dei talenti nell’ambito degli esports. Il documento è stato firmato dal Presidente della SEF, il Principe Faisal bin Bandar bin Sultan Al Saud, e dal Presidente della JeSU, Hideki Hayakawa.
Nell’ultimo anno, l’Arabia Saudita si è imposta come paese leader nella crescita globale degli esports: lo stesso Principe Faisal bin Bandar bin Sultan Al Saud è tra gli attori principali dell’unificazione tra International Esports Federation (IESF) e Global Esports Federation (GEF).
Le due federazioni, di cui il Principe è rispettivamente presidente e vicepresidente, puntano ad imporsi come entità unica per appresentare l’industria mondiale.
La federazione saudita, inoltre, nel mese di ottobre ha stretto un’altra partnership con la British Esports Federation per sviluppare talenti attraverso programmi di scambio culturale, stage, formazione e iniziative educative.
Tuttavia, l’impegno del governo saudita negli esports ha suscitato preoccupazioni nella comunità, considerando gli standard del paese in termini di diritti umani. Mentre l’Arabia Saudita afferma di cercare di diversificare la sua economia e creare nuovi posti di lavoro negli esports e nel gaming, molti addetti ai lavori hanno utilizzato il termine ‘esportwashing’ per descrivere il tentativo del paese di alterare la sua immagine pubblica attraverso gli esports.