Secondo uno studio condotto nel Regno Unito da NNESAGA, società attiva nel mondo del gaming e dell’intrattenimento, metà delle videogiocatrici britanniche ha subito abusi online. Questi includono anche messaggi di natura sessuale, con l’80% delle intervistate che ha affermato di averne ricevuti nel corso delle proprie sessioni di gaming.
Il sondaggio ha coinvolto 4000 giocatrici: la metà ha dichiarato di sentirsi preoccupata per le molestie ricevute, mentre una su quattro ha affermato che questa tipologia di messaggi le rende tristi e depresse. Come conseguenza, il 31% delle donne ha mentito sul proprio genere per evitare di ricevere messaggi offensivi mentre un terzo ha optato per l’anonimato durante l’attività online.
In risposta a questi dati, NNESAGA ha avviato una campagna guidata dalla fondatrice Stephanie Ijoma e dalla artista 3D Danielle Udogaranya con lo scopo di sensibilizzare sull’abuso online nel mondo del gaming e ridurre la violenza verbale nei messaggi privati.
Ijoma ha definito gli abusi subiti dalle donne nel mondo dei videogiochi “semplicemente inaccettabili” e ha sottolineato la necessità di rendere il mondo dei videogiochi più sicuro per tutte le persone. La campagna incoraggia le donne a condividere la presa di coscienza sugli abusi online attraverso il tag #NoRoomForAbuse.