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I videogiochi sviluppano competenze sul lavoro: lo rivela una ricerca Randstad

I videogiochi sono utili a sviluppare nuove competenze da spendere in ambito lavorativo. Lo rileva un’indagine condotta dal team di Randstad Marketing Intelligence, che prende il nome di ‘Acknowledging invisible skills’.

La ricerca ha preso in esame alcune competenze che i gamer possono acquisire divertendosi su sei dei titoli più diffusi: Fortnite, Warzone, League of Legends, EA FC (conosciuto come FIFA), PUBG e Minecraft.

“Alcuni videogiochi impegnano gli utenti in attività di grande concentrazione – dichiara Laura Romeo, Business Excellence Manager Technologies di Randstad Technologies -. Questo li spinge a sviluppare alcune abilità innate o ad acquisirne nuove in un modo diverso e interattivo rispetto alle tradizionali modalità di apprendimento”.

Videogiocare aumenta la motivazione, poiché ci si muove per obbiettivi e si trae soddisfazione nel riuscire a superare le sfide previste, ma anche ad essere multitasking, in quanto abituati a tenere sotto controllo diversi elementi (la propria posizione, quella degli avversari, ma anche la mappa e l’ambiente circostante.

Nelle modalità multigiocatore, i gamer imparano a lavorare come una squadra e a comunicare con i loro pari in modo efficace. In team si sviluppa una capacità di leadership con la definizione dei ruoli e dei rispettivi compiti, per raggiungere lo scopo comune. Scegliere rapidamente quale sia la mossa giusta da fare per superare un ostacolo, inoltre, migliora la capacità decisionale.

Affrontare situazioni che possono compromettere il risultato, alimenta lo sviluppo di un pensiero critico nel valutare vantaggi e svantaggi di una decisione. Gran parte dei videogiochi, infine, richiede tempo e sforzo prima di ottenere una ricompensa, educando l’utente a lavorare con perseveranza.