E pace fu. La fine, dal punto di vista mediatico, del caso Lan Gate è arrivata dal palco di FEEXPO, durante il panel organizzato dall’Osservatorio Italiano Esports e che ha visto protagonisti i due principali protagonisti della vicenda che ha scosso le fondamenta del settore Esports: Alessio Cicolari e Sergio Milesi.
Il caso Lan Gate nacque nell’aprile di due anni fa e portò alla chiusura di diverse gaming house, dette appunto sale Lan, su tutto il territorio nazionale, a partire da un esposto all’Agenzia delle Dogane e Monopoli presentato proprio da Milesi, all’epoca titolare di uno spazio di tipo amusement (giochi senza vincita in denaro).
Da questo esposto, che denunciava una disparità di trattamento dal punto di vista burocratico tra le gaming house e gli spazi inquadrati come amusement, uno dei principali imprenditori Esports colpiti fu proprio Cicolari, che nel giro di poche settimane ha subito il sequestro di tutta l’attrezzatura gaming da parte di ADM. Questa vicenda ha portato alla chiusura dell’Esports Palace a Bergamo, attività economica avviata proprio da Cicolari.
A distanza di quasi un anno e mezzo, grazie al panel organizzato da OIES, e inserito nella rassegna EspoGame che si sta svolgendo a FEEXPO, Cicolari e Milesi hanno potuto confrontarsi per la prima volta dal vivo e in un evento pubblico. Il dibattito ha coinvolto anche Niccolò Travia, Managing Partner dello Studio Legale Lorenzoni, e Luigi Caputo, Ceo e founder dell’Osservatorio Italiano Esports.
Il panel ha esplorato la complessa relazione tra la necessità di una regolamentazione adeguata e le possibilità di sviluppo e crescita per l’industria degli Esports, alle prese con sfide legali significative. Questa situazione ha sollevato importanti questioni su come la legislazione possa influenzare negativamente le attività legate al gaming, ma anche su come possa offrire nuove opportunità di business se adeguatamente riformata.
Cicolari ha avuto modo di raccontare la disorientante esperienza del sequestro delle sue macchine, che ha portato alla chiusura forzata del suo esercizio e all’avvio di un complicato percorso legale, causata da una normativa che risulta obsoleta di fronte all’evoluzione digitale e culturale rappresentata dagli Esports.
Su questo punto è stato concorde Milesi, che ha condiviso una prospettiva simile, sottolineando la mancanza di un inquadramento normativo adeguato per le sale LAN e l’impatto negativo di questa lacuna sullo sviluppo del settore. Milesi ha espresso come operare in un ambiente normativo incerto rischi di frenare l’innovazione e l’investimento negli Esports in Italia.
L’avvocato Niccolò Travia, dello Studio Legale Lorenzoni, ha fornito un quadro tecnico sulle incongruenze e i paradossi generati dall’attuale approccio normativo, criticando le decisioni retroattive che hanno aggravato la situazione degli operatori del settore. L’auspicio di Travia è che l’istituzione di un dialogo costruttivo tra gli stakeholder e le autorità possa far quadrare una normativa che riconosca e sostenga lo sviluppo degli Esports.
Il dialogo è stato proprio la parola chiave di questo incontro. Cicolari e Milesi si sono mostrati come due imprenditori che hanno voglia di investire negli Esports, ma che ad oggi stanno scontando ritardi a causa di una burocrazia e di una normativa che soffoca l’iniziativa privata. Questa unione umana e d’intenti ha posto fine alla loro contrapposizione mediatica, che vedeva entrambi come lati opposti di un mercato che cerca di affermarsi.
È questo un segnale forte e di fondamentale importanza per tutto il comparto Esports, che grazie all’iniziativa dell’Osservatorio Italiano Esports, ha potuto mostrarsi compatto in due dei suoi principali protagonisti, superando divergenze e contrasti. Resta quindi il caso Lan Gate dal punto di vista legale, che vedrà Cicolari ancora impegnato in ricorsi e azioni giudiziarie. Dal punto di vista simbolico, invece, questo panel ha scritto la parola fine sulla divergenza tra due settori: quello dell’amusement rappresentato da Milesi e quello degli Esports incarnato da Cicolari.
“Questo momento – come dichiara Luigi Caputo, Ceo dell’Osservatorio Italiano Esports – simboleggia un passo avanti significativo verso la collaborazione e l’unione di intenti nel settore. È una dimostrazione che gli imprenditori nel gaming ci sono, hanno voglia di investire e soprattutto di poter operare, superando tutte le restrizioni normative attualmente presenti. È questo che noi come OIES porteremo avanti, cercando di trasformare il gaming in un’attività proficua e regolamentata nel paese.”