Gaming

‘Game Over’: come i videogiochi insegnano il concetto della perdita

Di Francesco Bocci

Nel mondo dei videogiochi, la percezione della perdita si estende ben oltre il tradizionale concetto di ‘game over’. Mentre quest’ultimo rappresenta un fallimento temporaneo all’interno del gioco, la perdita può assumere molte altre forme che influenzano profondamente l’esperienza dei giocatori.

Ad esempio, questa sensazione può manifestarsi come la mancanza di raggiungere un obiettivo cruciale, che può portare a sentimenti di frustrazione negli utenti. Queste sensazioni nei videogiochi offrono agli sviluppatori una vasta gamma di possibilità per creare nuove esperienze coinvolgenti e significative.

Sabine Harrer, game designer, ha sottolineato come la perdita sia un tema pervasivo, ma allo stesso tempo banale, dato che è spesso affrontato in modo superficiale, senza particolare riflessione. In Italia, la Dott.ssa Ambra Ferrari ha condotto studi approfonditi nel campo della ludonarrativa’, evidenziando come la perdita sia un elemento fondamentale nella costruzione delle narrazioni videoludiche. Questo approccio all’analisi dei videogiochi considera il ruolo della narrazione nel trasmettere significati e emozioni. Pertanto, la perdita nei videogiochi va ben oltre il semplice ‘game over’, rappresentando un elemento complesso e significativo che contribuisce alla struttura delle esperienze videoludiche.

Uno dei più celebri esempi videoludici riguardo il tema della perdita è dato da ‘That Dragon, Cancer’, sviluppato da ‘Numinous Games’ nel 2016, che narra le vicende della famiglia Green e della loro battaglia contro il cancro terminale del figlio Joel. Attraverso piccoli momenti di gioia quotidiani, dolore e fede, il titolo offre una riflessione onesta e preziosa sul tema della resilienza, della famiglia e sull’elaborazione del lutto. Allo stesso modo, giochi come ‘Perfect Vermin’, creato nel 2020 da Angad Matharoo & TaliabobMair, e ‘They Grew Lungs and Drowned’, dalla durata di circa 13 minuti, offrono una prospettiva unica sulla perdita, esplorando temi come la malattia, l’inadeguatezza del corpo umano e la nostra relazione con la natura. Questi giochi utilizzano un gameplay minimalista e una narrativa suggestiva per comunicare emozioni complesse. Infine, ‘Purgatory’ di Paul Lethargy affronta il tema della vita e della morte attraverso l’esperienza di una persona in coma diabetico. Il gioco invita gli utenti a riflettere sulle proprie azioni e sulle conseguenze, derivanti da delle sviste o da semplici dimenticanze.

Questi giochi, seppur diversi nel loro approccio, condividono l’obiettivo di comunicare un tema importante senza ricorrere a una trama esplicita o a un vero e proprio dialogo verbale. Questi esempi sono la testimonianza della potenza espressiva del mondo videoludico, che permette ai giocatori e ai creatori di esplorare emozioni e concetti complessi attraverso un’esperienza impattante come quella del gaming.