A sei anni dalla sua pubblicazione, Fortnite Battle Royale continua ad essere uno dei titoli più giocati al mondo. L’opera creata da Epic Games ha saputo rinnovarsi nel corso degli anni arrivando ad ottenere incassi incredibili.
Dal profilo professionale dell’ex dirigente di Epic Donald Mustard apprendiamo come il videogioco dal 2017 ad oggi abbia generato incassi pari a 20 miliardi di dollari, superando i 650 milioni di giocatori. Secondo Mustard, nel 2023 Fortnite ha una media di circa 250 milioni di giocatori al mese, con almeno 25 milioni di persone che lo utilizzano ogni giorno.
Per definire la straordinarietà di questi numeri, in soli sei anni Fortnite ha realizzato ricavi molto vicini a quelli di Call of Duty, 31 miliardi di dollari, raggiunti però in trentuno anni.
Il titolo sviluppato da Epic Games si è imposto come un vero e proprio fenomeno sociale che va oltre alla funzione di videogioco: su tutti, ricordiamo gli eventi musicali all’interno del videogioco di Marshmello (quasi undici milioni di giocatori connessi per un concerto virtuale) e Travis Scott (quarantacinque milioni giocatori).
È stato questo uno dei punti di forza di Fortnite, che oltre a restare un gioco gratuito e accessibile a tutti, riesce costantemente ad unire mondi lontani e attirare nuovi utenti con le più svariate collaborazioni. Non solo musica, ma anche cinema (Stranger Things, Star Wars, Marvel), sport (Neymar, Jordan, Hamilton) e brand vari (Ferrari, Balenciaga, WWE), invitando i videogiocatori ad acquisti in-game per brandizzare il proprio personaggio.
Tuttavia, Epic Games ha recentemente licenziato circa novecento lavoratori (quasi il 16% del suo personale) nel tentativo di ridurre i costi. Come confermato dal CEO Tim Sweeney, negli ultimi anni l’azienda aveva speso più soldi di quanti ne avesse incassati e il percorso intrapreso stava diventando insostenibile.