Gaming

Dalle colonne sonore alle nuove forme promozionali: come la musica trasforma l’esperienza videoludica

Di Marco Carone

Il rapporto tra musica e videogiochi presenta diverse sfaccettature che vanno dall’utilizzo della musica come colonna sonora a strategie di promozione per l’uscita di singoli e album, fino ad arrivare ad approcci creativi che uniscono i linguaggi di questi due mondi realizzando progetti innovativi e trasversali.

Quando si parla di colonne sonore viene in mente prima di tutto il cinema, eppure è innegabile che la musica svolga un ruolo fondamentale anche nel videogioco, favorendo l’atmosfera e accompagnando in modo coinvolgente il giocatore attraverso le azioni di gioco. Dalle musiche in 8-bit dei primi videogames alle più recenti musiche orchestrali, elettroniche e immersive, sono numerose le colonne sonore memorabili che hanno fatto la storia dei videogiochi: Final Fantasy, The Legend of Zelda, Metal Gear Solid, Skyrim, Super Mario Bros, Monkey Island…

Che si tratti di arrangiamenti complessi, sound design di alto livello e sonorità ricercate o di jingle brevi, immediati e accattivanti, la realizzazione della musica per videogiochi richiede competenze creative e tecniche elevate e specifiche.

Il compositore deve essere in grado di esprimere in musica l’atmosfera delle ambientazioni e delle azioni di gioco. Inoltre, mentre per i film il compositore deve lavorare su opere ‘lineari’, in cui le scene seguono l’ordine e lo sviluppo previsti dagli autori dell’opera cinematografica, per i videogames dovrà tenere conto delle possibili azioni e direzioni che il giocatore potrà intraprendere.

Inoltre, come per il cinema, non devono essere sottovalutati gli aspetti contrattuali, legati alla concessione dei diritti sull’opera musicale e sulle registrazioni (in gergo tecnico-giuridico il ‘fonogramma’). I rapporti contrattuali possono coinvolgere anche editori musicali ed etichette discografiche e in ogni caso devono necessariamente coinvolgere tutti i titolari dei diritti e prevedere almeno la concessione dei diritti di sincronizzazione: in altre parole, la concessione del diritto di abbinare la musica al videogioco.

Gli accordi normalmente non si limitano a questo: a seconda del caso possono essere definite clausole di varia natura, che ad esempio possono riguardare i credits, la realizzazione di prodotti discografici, l’utilizzo della musica nel sito dello sviluppatore o all’interno di trailer, la creazione di contenuti da parte degli utenti (user generated content) e molto altro.

Gli accordi contrattuali saranno diversi anche a seconda dell’effettivo utilizzo della musica all’interno del videogioco (ad esempio, musica creata appositamente come sottofondo durante le azioni, brani preesistenti da inserire sui menù di gioco, musica diegetica o extradiegetica, ecc.). La casistica è infatti molto varia e non si limita al solo sottofondo musicale: si pensi alle stazioni radio selezionabili in Grand Theft Auto (chiaro esempio di musica diegetica nei videogiochi) o all’utilizzo della musica in Dj Hero e Guitar Hero o alla rilevanza dei brani scelti nelle varie edizioni di Fifa.

Quanto appena accennato rappresenta solo una piccola parte degli aspetti creativi, tecnici e contrattuali che emergono pensando al rapporto tra musica e videogames, ma è già sufficiente a spingerci ad alcune riflessioni:

– il videogioco è un’opera creativa complessa che richiede il contributo di diversi artisti, in modo analogo alle opere cinematografiche e audiovisive; può così rappresentare un’opportunità per artisti provenienti da diverse discipline;

– la produzione del videogioco coinvolge diverse professionalità e competenze, non solo artistiche e tecniche, ma anche giuridiche, economiche e imprenditoriali e può favorire la collaborazione tra diverse imprese del settore creativo e culturale;

– il videogame può divenire un mezzo per diffondere arte e cultura, come avviene, ad esempio, quando porta la musica alle orecchie di un pubblico più vasto.

Il rapporto tra questi due mondi dimostra il carattere creativo e culturale del videogame spesso ancora sottovalutato.

Ma non è tutto… L’incontro tra musica e videogame non si esaurisce alle colonne sonore!

Il mondo dei videogames, e tutto ciò che gli è affine, è spesso al centro di strategie di promozione innovative e forme di intrattenimento digitale sempre più sviluppate e consolidate. Vediamo alcuni tra gli esempi più recenti, cominciando proprio dall’Italia.

Il rapper italiano Capo Plaza, per la promozione del suo nuovo album ‘Ferite, ha realizzato un’isola personalizzata su Fortnite, permettendo ai suoi fan di conoscere in anteprime le tracce dell’album attraverso sfide ed esperienze interattive, fino ad arrivare a un concerto virtuale. Il progetto è stato realizzato insieme a Mkers, società italiana del settore Esports, e ha previsto anche iniziative offline come la presentazione al Romics.

Intanto, anche l’artista Billie Eilish è approdata su Fortnite. Si tratta di un’ulteriore conferma del ruolo sempre più consolidato del gaming come forma di intrattenimento, che non si è fermata al celebre concerto virtuale di Travis Scott.

A proposito di mondi virtuali, musica e intrattenimento, non possiamo non citare la presenza del Coachella Festival all’interno di Fortnite, con una versione virtuale del palco, skin, accessori e la possibilità di acquistare le tracce degli artisti ospiti del celebre festival californiano.

Gli esempi sono sempre più numerosi e ogni anno mostrano da un lato l’aspetto creativo e culturale dei videogames, dall’altro il consolidarsi di forme di intrattenimento strettamente legate al mondo digitale a cui si accompagnano possibilità di promozione che, se ben studiate, possono ampliare il pubblico degli artisti del settore musicale in modo innovativo e affine alle nuove generazioni.