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Fratelli Carli diventa Società Benefit

Fratelli Carli, azienda olearia ligure che dal 1911 vende per corrispondenza e consegna a domicilio i propri prodotti in Italia e all’estero, già certificata da sei anni ‘B Corporation’, ha da quest’anno modificato il proprio statuto per diventare anche ‘Società Benefit’.

Le Società Benefit, introdotte in Italia nel 2016, sono aziende che hanno scelto uno status giuridico che consente di consolidare la propria identità e la propria visione sostenibile nel lungo termine.

In questo modo, Fratelli Carli vede riconosciuto, anche secondo l’ordinamento giuridico italiano, il suo modo di fare impresa, che coniuga la ricerca del profitto con il raggiungimento degli obiettivi di beneficio comune che da sempre si è prefissata e che sono stati appunto esplicitati all’interno del proprio statuto.

Fratelli Carli, interamente controllata dalla famiglia fondatrice, oggi alla IV generazione, conta oltre 300 dipendenti, 140 automezzi per le consegne, oltre 1 milione di clienti nel mondo e 15 Empori in Italia, è da sempre attenta al valore che crea per la società e per l’ambiente.

Le B Corporation, anche dette B Corp, operano per massimizzare il proprio impatto positivo verso ambiente, dipendenti, comunità in cui operano, all’insegna di un’innovazione sostenibile. Si tratta di una comunità che in Italia oggi conta già 100 aziende in 22 diversi settori, guidate da un unico obiettivo: definire un nuovo modo di fare impresa che vada oltre il profitto e che diventi una forza di rigenerazione della società e della natura.

Il certificato B Corp è rilasciato dall’ente B Lab a quelle aziende che, sottoponendosi ad un protocollo di valutazione chiamato B Impact Assessment (BIA), risultano avere alti standard sociali e ambientali.

Fratelli Carli quest’anno ha raggiunto i 98 punti (per certificarsi bisogna raggiungere la soglia minima di 80), a riconoscimento dell’impegno messo in campo quotidianamente nel suo percorso di innovazione sostenibile.

La rigorosità dell’Assessment della B Corp ha fatto sì che anche le Nazioni Unite lo abbiano scelto come strumento di misurazione dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, inseriti nell’Agenda 2030, riferisce la nota.