Palazzo dei Diamanti presenta la mostra Un artista chiamato Banksy, a cura di Stefano Antonelli, Gianluca Marziani e Acoris Andipa, ideata e prodotta da MetaMorfosi Associazione Culturale, in collaborazione con Ferrara Arte.
Originario di Bristol, nato intorno al 1974, inquadrato nei confini generici della street art, Banksy rappresenta il più grande artista globale del nuovo millennio, esemplare caso di popolarità per un autore vivente dai tempi di Andy Warhol.
A parlare, al posto dell’artista inglese che nessuno ha mai visto e di cui nessuno conosce il volto, sono le sue opere. Quello che arriva a Palazzo dei Diamanti è un evento che riunisce oltre 100 opere e oggetti originali dell’artista britannico, in un percorso espositivo che dà conto della sua intera produzione: vent’anni di attività che iniziano con i dipinti della primissima fase della sua carriera, fino agli esiti dello scorso anno con le opere provenienti da Dismaland, come la scultura Mickey Snake con Topolino inghiottito da un pitone. Ci sono poi gli stencil e, ovviamente, le serigrafie che Banksy considera vitali per diffondere i suoi messaggi. Un quadro raccontato in mostra da schede testuali per ricostruire storie, aneddoti, provenienze e relazioni, in un percorso di approfondimento ideato affinché il pubblico possa scoprire l’artista nelle sue molteplici angolazioni.
L’artista conosciuto come Banksy non è in alcun modo coinvolto in questa mostra. Il materiale per questa esposizione proviene interamente da collezioni private. Per quanto riguarda l’artista, il suo ufficio è stato informato.
Una mostra organizzata da Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, in collaborazione con Associazione Culturale MetaMorfosi. A cura di Stefano Antonelli, Gianluca Marziani e Acoris Andipa.
www.palazzodiamanti.it