Il laboratorio di Raffaello e il blu egizio, per un momento dedicato all’arte connessa alla ricerca scientifica 

Venerdì 20 novembre alle 18 un webinar di approfondimento organizzato dalla Fondazione CariPerugia Arte e dal Post-Museo della Scienza di Perugia, in collaborazione con il Laboratorio di Diagnostica per i Beni Culturali di Spoleto, basato sui risultati della ricerca sui materiali dell’affresco ‘Il trionfo di Galatea’ di Villa Farnesina.

L’iniziativa è realizzata per proseguire nelle attività di promozione dell’arte dopo lo stop che ha portato alla chiusura di musei e mostre, tra cui ‘Raffaello in Umbria e la sua eredità in Accademia’ allestita a Palazzo Baldeschi al Corso, a Perugia, per la quale si sta pensando ad una proroga della scadenza, prevista per il 6 gennaio 2021.

Si tratta di un focus sul lavoro del Laboratorio di Diagnostica per i Beni Culturali di Spoleto le cui attività di ricerca si sono concentrate su alcuni progetti, sia nel contesto nazionale che internazionale dal quale sono emersi i primi risultati. Tra questi merita una attenzione particolare il lavoro effettuato sull’affresco dipinto da Raffaello, raffigurante ‘Il trionfo di Galatea’ a Villa Farnesina a Roma. Il Laboratorio è stato, infatti, incaricato dall’Accademia Nazionale dei Lincei di eseguire particolari indagini mirate sull’opera raffaellesca in considerazione della decennale esperienza e della disponibilità delle più aggiornate strumentazioni diagnostiche portatili e non invasive.

Le indagini sono state effettuate dal Labdia, diretto da Vittoria Garibaldi. Dalla ricerca, portata a termine lo scorso luglio, è emerso che per le parti colorate di blu, come gli occhi della fanciulla, il cielo e il mare, Raffaello utilizzò il cosiddetto blu egizio, il primo colore artificiale della storia, il cui uso si era perso dopo la fine dell’Impero romano, sostituito dal lapislazzuli.