Doppio fronte per xAI, la società di intelligenza artificiale fondata da Elon Musk: da un lato le scuse pubbliche per un grave scivolone del chatbot Grok (che avrebbe anche portato alle dimissioni della Ceo Linda Yaccarino), dall’altro colloqui in corso con investitori globali per un nuovo round di finanziamento che potrebbe portare la valutazione dell’azienda a 200 miliardi di dollari.
Il caso è esploso dopo che Grok ha generato su X (ex Twitter) una serie di post contenenti messaggi antisemiti e lodi a Hitler. Secondo xAI, la colpa è da attribuire a un aggiornamento del codice attivo per circa 16 ore, che ha temporaneamente esposto il sistema a contenuti generati da utenti estremisti, senza i consueti filtri di sicurezza. L’azienda ha definito l’incidente ‘inaccettabile’ e ha promesso nuove misure di controllo.
Contemporaneamente, secondo fonti riportate da The Washington Post e The Information, xAI starebbe discutendo un possibile round di raccolta fondi che coinvolgerebbe anche investitori sauditi e SpaceX, con l’obiettivo di consolidare la propria posizione come competitor diretto di OpenAI, Anthropic e Google DeepMind.
AI potente, responsabilità crescente
Il caso Grok riapre il dibattito sulla sicurezza dei modelli linguistici e sulla necessità di filtri etici robusti, specialmente per strumenti integrati in piattaforme social con milioni di utenti. Ma questo, si sa, è ‘IL’ problema…