In Italia si contano 121,6 milioni di schermi e 43,9 milioni di televisori di cui 24,7 milioni connessi a internet. Smartphone e second screen dominano la scena digitale con oltre 77 milioni di unità.
Come rileva il report ‘Behind The Screens 2025’ di Samsung Ads, la divisione advertising della sezione media di Samsung Electronics, lo streaming continua a guadagnare terreno e rappresenta quasi la metà del tempo trascorso sui televisori Samsung. In questo contesto il second screen è parte integrante dell’esperienza quotidiana: tra le 21:00 e le 22:00, fascia di massimo consumo, l’utilizzo del televisore cresce del 22% rispetto alla media giornaliera, mentre l’uso del mobile aumenta del 28%.
Nuove abitudini di fruizione
Il panorama della Connected TV sta vivendo una trasformazione profonda, guidata da nuove abitudini di fruizione. Una delle tendenze più marcate è la frammentazione: i contenuti si distribuiscono tra TV lineare, piattaforme di streaming e gaming, rendendo più complesso intercettare e mantenere l’attenzione degli spettatori. Secondo la ricerca Anatomy of a Streamer di Samsung Ads, una famiglia media utilizza quattro app (in genere due SVOD, una AVOD e una BVOD). Non sono però le stesse per tutti: nella top 10 le combinazioni possibili sono 120, che diventano 2.112 nella top 20. È un segnale chiaro dell’uscita dall’era della TV tradizionale a copertura di massa.
La schermata Home come risposta alla frammentazione
Così come gli inserzionisti cercano un pubblico ampio, anche gli spettatori cercano chiarezza. Con un’offerta così vasta, trovare cosa guardare richiede tempo. Uno su quattro fatica a scegliere e impiega in media dieci minuti e mezzo. Intesa come strumento di navigazione programmabile, motore di raccomandazione e spazio media qualificato, la schermata Home ha il potere di ricomporre un pubblico disperso. Gli utenti di smart TV vi accedono in media cinque o più volte al giorno, più frequentemente di qualsiasi app VOD.
La rilevanza è evidente: il 37% degli utenti dichiara di voler vedere annunci in linea con i propri interessi o con i contenuti che sta guardando, e il 45% afferma che la TV è ancora il canale principale con cui scopre nuovi brand o prodotti.
Più schermi, più dati
Il mondo non ruota più attorno a un unico schermo, anche se si tratta di quello più grande di casa. Combinando i dati di visione televisiva con gli insight raccolti dai dispositivi mobili, è possibile ottenere una fotografia aggiornata di come i media vengono consumati nell’arco della giornata, tra app e dispositivi. Ciò consente agli advertiser di ottimizzare strategie omnichannel e raggiungere i consumatori nel momento giusto.
“Sappiamo, ad esempio, che nell’arco della giornata, l’uso del mobile e la visione TV crescono progressivamente, e il second-screening tocca il picco nelle ore di punta televisive e immediatamente successive. Ciò significa che l’attenzione potrebbe essere minore sul grande schermo durante questo periodo; è quindi utile prevedere annunci interattivi – cliccabili o creatività con QR code – che facilitano la continuità dell’esperienza sullo smartphone, spesso già in mano allo spettatore”, dichiara nella nota Alex Hole, SVP e General Manager, Samsung Europe & MENA. “Poiché l’utilizzo dei diversi dispositivi varia durante la settimana (l’utilizzo dei dispositivi mobili è inferiore nei giorni feriali, il consumo televisivo di ogni tipo raggiunge il picco nel weekend e la domenica segna un boom nell’uso delle app mobili), possiamo affermare che i brand dovrebbero considerare una pubblicità sequenziale tra TV e dispositivi mobili per raggiungere e convertire gli utenti nell’arco di tutta la settimana”.
Mai più come prima
Il consumo dei media cambia rapidamente e non tornerà com’era. Un singolo acquisto pubblicitario non basta più per raggiungere tutti, ma comprendere il ruolo della schermata Home e dell’intero ecosistema di schermi permette ai brand di ritrovare la rotta in un panorama sempre più frammentato.
 
	 
	