Settimana scorsa nell’ambito della Milano Music Week, negli spazi del Detune di via Felice Casati, Women of Change Italia e Mokamusic hanno ospitato The AI Effect: musica, diritti e impatto sociale.
L’incontro, ideato e moderato da Anita Falcetta, ha acceso un confronto trasversale sul rapporto tra creatività, tutela del diritto d’autore e Intelligenza Artificiale, con ricadute dirette anche sui mondi della comunicazione, dell’advertising e dei contenuti di brand. L’iniziativa, patrocinata da Asseprim-Confcommercio e AIRIA, ha ribadito l’urgenza di costruire un dialogo strutturato tra industria musicale, imprese creative, agenzie e istituzioni.
Il dibattito tra artisti, produttori, giuristi e professionisti del marketing ha mostrato come l’IA stia già modificando profondamente la produzione musicale e il modo in cui i brand progettano campagne pubblicitarie, jingle, sound logo, podcast e contenuti digitali.
Al centro della conversazione: l’uso dell’IA generativa per creare colonne sonore originali, le questioni legate ai diritti d’autore e alle licenze, la necessità di filiere trasparenti e tracciabili e i rischi reputazionali legati a deepfake vocali o dataset non autorizzati. Ampio spazio anche al ruolo del suono come elemento identitario per i brand e come leva di inclusione sociale.
Nonostante le criticità, gli esperti hanno evidenziato come l’IA, se governata con regole chiare, possa rappresentare un’opportunità per accelerare i processi creativi, personalizzare l’esperienza audio sui diversi touchpoint e sperimentare nuovi linguaggi espressivi. Un potenziale che può tradursi anche in progetti con forte valenza sociale, capaci di generare engagement e accessibilità.
The AI Effect si configura così come il primo passo di un percorso più ampio dedicato alla definizione di standard e buone pratiche, con l’obiettivo di costruire un ecosistema dell’Intelligenza Artificiale sicuro per i brand, sostenibile e sempre centrato sulle persone.