“Secondo il mio modesto parere il livello di creatività delle campagne apparse a San Remo rappresenta purtroppo il solito trito e ritrito problema della maggior parte delle pubblicità italiane che, salvo qualche rara eccezione, sono mediocri perchè considerano gli spettatori italiani mediocri.
Gli uffici marketing delle aziende sono gestiti da dirigenti convinti che gli italiani siano stupidi e per farli innamorare di un prodotto occorra raccontarglielo nel modo più scontato possibile.
Purtroppo l’Italia non è mai stata un modello di riferimento internazionale per la creatività pubblicitaria, mentre all’estero i media sono pieni di spot ironici, geniali addirittura spiazzanti. All’estero si rimane a bocca aperta per lo stupore, in Italia a bocca aperta per la noia.
Facendo questo mestiere da una vita, ovviamente ho stretto amicizie con tanti pubblicitari e marketing manager di tante aziende. Per farla breve il concetto è che gli spettatori italiani sono poco svegli e incapaci di comprendere messaggi creativi troppo originali, per cui si pensa che basta prendere un testimonial importante e metterlo alla guida di un’auto (Lorella Cuccarini e Miriam Leone docet) e lo spot è fatto. Sic!
Finisco questo mio inutile sermone per indicare lo spot del Caffe Vergnano come quello meno peggiore tra quelli che ho potuto vedere. Un messaggio semplice ma efficace: pochi secondi di pausa davanti ad un caffe possono rappresentare un piccolo momento di qualità che conta soprattutto quando quel momento mette al centro le relazioni umane”.
Chi è Stefano Tucciarelli
Sono lettore di Youmark da sempre e dal 1987 iperattivo consulente musicale per la pubblicità e il cinema. Non a caso, voglio portare il mio saluto ai ‘giurati’ di Sanspot Boscacci e Guicciardi, con i quali (ai tempi di Leo Burnett/Miracle/Prodigious) ho gestito in ambito musicale decine e decine di campagne e un sentito abbraccio a Saffirio uno dei pubblicitari più illuminati che abbia potuto incontrare nel mio lungo cammino professionale con STV.