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Pari Opportunità – Anci-IAP: rinnovato l’accordo per il controllo della pubblicità sessista

Sensibilizzare i comuni italiani sulla regolamentazione della disciplina della pubblicità e delle pubbliche affissioni che ritengano lesive della dignità della persona, che contengano immagini o rappresentazioni di violenza contro le donne o gli uomini o che incitino ad atti di violenza sulle donne o sugli uomini. E’ l’obiettivo del protocollo di intesa che ANCI e IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) hanno rinnovato per altri tre anni con la firma dei presidenti Gaetano Manfredi (Anci) e Mario Barbuto (IAP).

Numerose sono le realtà territoriali sia grandi che di minori dimensioni che hanno da tempo dato piena attuazione allo schema ANCI-IAP contribuendo così al pieno rispetto di quanto previsto dal Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale in materia della pubblicità discriminatoria e lesiva della dignità della persona, e della donna in particolare.

il protocollo d’intesa

“Siamo consapevoli che l’impegno locale può generare un cambiamento nazionale significativo. Per questo è fondamentale che i comuni italiani regolamentino la pubblicità e le affissioni per contrastare messaggi lesivi della dignità personale, immagini di violenza di genere o incitamenti alla violenza”, sottolinea in una nota il presidente Anci Gaetano Manfredi. “L’impegno dell’Associazione a sensibilizzare i comuni per l’adozione di strumenti che definiscano criteri di lesività, stabiliscano procedure di segnalazione e rimozione, prevedano sanzioni, promuovano campagne positive e coinvolgano la società civile è cruciale: è un atto di responsabilità sociale per tutelare i diritti e la dignità, contribuendo a una società libera dalla violenza e basata sul rispetto”.

Il Presidente IAP, Mario Barbuto, aggiunge: “Il rinnovo di questo accordo, siglato la prima volta nel 2014, è la conferma della reciproca volontà di portare avanti la proficua collaborazione avviata anni fa. La collaborazione tra il nostro Istituto e numerose Amministrazioni comunali, tra cui Bologna, Genova, Torino, Firenze, Roma, Napoli, ha prodotto ottimi risultati in termini di repressione delle pubblicità sessiste. Risultati anche di tipo preventivo quando i Comuni nei casi dubbi invitano l’inserzionista pubblicitario a sottoporre il proprio messaggio al parere preventivo del Comitato di Controllo IAP. L’auspicio è che il rinnovato Protocollo possa spingere molti altri Comuni ad aderire a questo progetto di indiscutibile valore sociale e giuridico. Rilevanza, peraltro, sempre più attuale considerando le modifiche al nuovo Codice della Strada, che vieta qualsiasi forma di pubblicità il cui contenuto proponga messaggi sessisti, violenti o discriminatori”.