OpenAI non si limita più a costruire modelli: ora punta a ridefinire il mercato del lavoro. Con un annuncio ufficiale a firma del Ceo di OpenAI Applications, Fidji Simo, la società guidata da Sam Altman presenta la OpenAI Jobs Platform, un ecosistema che promette di unire persone e opportunità professionali attraverso l’intelligenza artificiale. Una mossa che la mette in rotta di collisione con LinkedIn, controllata da Microsoft, partner e investitore strategico di OpenAI.
Il cuore del progetto
La Jobs Platform sarà uno spazio in cui imprese di ogni dimensione – dalle multinazionali ai governi locali, fino alle piccole realtà – potranno incontrare professionisti capaci di portare competenze AI nei propri processi. Non si tratta solo di un ‘job board’, ma di un ambiente potenziato dai modelli di OpenAI, capace di suggerire connessioni mirate e favorire percorsi di crescita.
Accanto alla piattaforma, prende forma anche un secondo pilastro: le certificazioni AI. Attraverso l’OpenAI Academy – e integrate anche in ChatGPT grazie alla modalità ‘Study’ – sarà possibile ottenere attestati di ‘AI fluency’ a diversi livelli, dal base al prompt engineering più avanzato. È una strategia con un obiettivo dichiarato e ambizioso: certificare dieci milioni di americani entro il 2030, così da colmare il divario di competenze e aprire nuove opportunità a chiunque voglia riposizionarsi nel mercato del lavoro.
Non a caso, tra i partner figurano già realtà come Walmart, John Deere, Accenture, BCG e Indeed, oltre a governi locali come quelli di Texas e Delaware. Una rete che testimonia l’intenzione di costruire un ecosistema inclusivo e diffuso, dove l’adozione dell’AI non resti privilegio di pochi ma diventi leva di crescita economica collettiva.