Dopo quasi dieci mesi di attesa e di trattative, la fusione tra Omnicom e Interpublic Group è finalmente arrivata al traguardo. L’accordo, del valore di 13,5 miliardi di dollari, sancisce la nascita della più grande holding pubblicitaria al mondo e segna un punto di svolta nell’industria della comunicazione globale.
A dare il via libera definitivo è stata la Federal Trade Commission (FTC), che ha approvato l’operazione dopo un periodo di consultazione pubblica e un’attenta revisione. Non è stato un processo semplice: l’accordo è stato infatti esaminato nei minimi dettagli dalle autorità antitrust di mercati cruciali come il Regno Unito, l’Australia e gli Stati Uniti, a testimonianza della portata e della delicatezza di una fusione di queste dimensioni.
Ma l’approvazione non è arrivata senza condizioni. La FTC ha imposto regole precise, stabilendo che le agenzie di Omnicom non potranno escludere piattaforme o testate media per motivi politici. Si tratta di una clausola significativa, che riflette le tensioni attuali tra mondo pubblicitario, media e contesto politico.