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Natale senza Babbo, il film di Natale secondo Prime Video con Alessandro Gassman. In streaming dal 28 novembre

C’era una volta il film di Natale. Quello all’italiana, che poi di Natale non aveva molto, se non gente che andava in vacanza in ogni dove. E c’è sempre stato, da molto prima, il film di Natale all’americana, quello con quel tocco magico, incantato, caldo, che da noi non abbiamo mai fatto. Da qualche anno Prime Video prova a fare il suo film italiano di Natale, che non ha niente a che vedere con Il Cinepanettone, che era cinema comico a tutti gli effetti, ma guarda appunto ai progetti di oltreoceano. È il terzo anno che l’esperimento è in atto, e il titolo di quest’anno è Natale senza Babbo, un film diretto da Stefano Cipani e scritto da Michela Andreozzi, che vede nei panni di Santa Claus (anzi, Claus XVI) Alessandro Gassman. Il film sarà disponibile in streaming su Prime Video dal 28 novembre. “La mia ispirazione è la tradizione dei film commoventi di Natale come Miracolo sulla 34a strada e La vita è meravigliosa” spiega il regista, confermando il tentativo di fare un tipo di cinema che appartiene a Hollywood ma non è mai stato nella nostra storia.

Ma che cosa accade in Natale senza Babbo?

Accade che Nicola, l’uomo che ogni anno diventa Babbo Natale, va in burnout. Stressato dal suo lavoro, forse raffreddato dal consumismo che ha preso piede durante le feste, in crisi con la moglie Margaret (Luisa Ranieri), Nicola non sente più lo spirito del Natale. Così, all’inizio delle festività, scappa dal suo ruolo, in moto, e si rifugia in una spa. E Margaret, vicedirettore del mondo del Natale, si trova a prendere il suo posto, continuando ovviamente a fare anche la mamma. Mentre Sabrina, cioè la Befana (Caterina Murino), trama per prendere il suo posto, Margaret dovrà anche chiamare in causa Santa Lucia (Valentina Romani).

La via italiana al film di Natale

O, meglio, qual è l’idea di Prime Video del film natalizio? L’esperimento è iniziato anni fa, con Elf Me, diretto dagli YouNuts con la scrittura e la produzione di Gabriele Mainetti. Amazon aveva dato vita a un film alla Amblin, quel cinema anni Ottanta per ragazzi sullo stile di E.T. e I Goonies, provando a evocare il mondo di Spielberg, che era piuttosto riuscito. Quest’anno è un film diverso: ci sono in scena i bambini, ma il messaggio sembra essere rivolto ai grandi. Alla scrittura c’è Michela Andreozzi, che ha spesso analizzato i rapporti tra uomini e donne e il discorso sui ruoli.

I tempi sono maturi per una Mamma Natale

Così, ammantata da storia di Natale, in scena c’è una commedia sul maschile e il femminile, costruita sul modello della Guerra dei Sessi anni Quaranta, aggiornata al dibattito odierno post #MeToo. “L’idea è universale e geniale” commenta il regista Stefano Cipani. “Raccontare attraverso una metafora natalizia una coppia in crisi”. Così, in modo molto attuale, vediamo una donna, anzi tre donne, prendersi un ruolo che si pensava solo maschile. “I tempi sono maturi per una Mamma Natale” è uno dei messaggi del film.

Babbo Natale e Befana sexy

Una delle buone idee di Natale senza Babbo è quella di umanizzare figure mitiche Babbo Natale, la Befana, Santa Lucia. “L’idea geniale è che Babbo Natale non è Babbo Natale tutto l’anno” spiega Alessandro Gassman. Si deve trasformare per entrare nel personaggio, come un supereroe”. Ma la buona idea è, soprattutto, quella di prendere delle figure tendenzialmente asessuate e affidarle a degli attori decisamente sexy e amati come Alessandro Gassman, Caterina Murino e Valentina Romani (sempre più sorprendente, la vedrete in Alla festa della rivoluzione). “Abbiamo creato una vecchina stronzetta con un grande cuore” dice della sua Befana Caterina Murino. “È brutta solo quando serve. È un personaggio a tutto tondo che ho adorato”. Menzione speciale anche per Angela Finocchiaro nei panni della psicologa e Diego Abatantuono in quelli di un dickensiano Spirito del Natale passato.

Quante citazioni

Non tutto però funziona in un film che ha una grande idea, una partenza scoppiettante e tante trovate efficaci (e un gioco di citazioni che va da Blade Runner a Star Wars fino a I guerrieri della notte) continua su binari più sicuri, un po’ piatto, un po’ noioso. È un problema di sceneggiatura e di regia, perché il cast è forte, in parte e grande forma. Sembra però una di quelle sceneggiature didascaliche in cui il messaggio va spiegato e sottolineato in continuazione, come se non ci si fidasse del fatto che il pubblico lo possa cogliere.

Essere una donna in questo Paese vuol dire essere un supereroe

E il messaggio in ogni caso arriva. “Oggi essere donna senza aiuti in questo Paese vuol dire essere un supereroe” riflette Luisa Ranieri, che è Margaret, la moglie di Babbo Natale. “La scuola, i figli, il lavoro, le chat. Tanta roba da gestire. È diventato tutto molto stressante. Margaret è una donna moderna, l’ho pensata come la mia vita quando non faccio l’attrice, un continuo incastrare le vite di tutti”. “Tutti i mestieri non sono maschili, i mestieri sono mestieri e non ci devono essere caselli, barriere, chiusure” continua l’attrice. “Questa è la chiave di questo famoso gender gap. Non esiste una cosa maschile e femminile. Ognuno dovrebbe poter scegliere a parità di condizioni il mestiere che vorrebbe fare”.

Un Natale di pace

Se l’idea era quella di fare un film commovente, Natale senza Babbo ci riesce a tratti. Ma ci sono due momenti in cui restiamo colpiti. Uno è alla fine, quando un coro di bambini intona, invece che la classica canzone di Natale, la meravigliosa Wonderful Life di Black. E l’altro è a metà, quando lo stanco Babbo Natale di Gassman, parlando con il personaggio di Diego Abatantuono, si sente dire: “Sai quanti bambini nelle zone di guerra potranno scrivere una letterina a Babbo Natale? Zero”. “Ho accettato di fare questo film perché dava una visione diversa del Natale, umanizzando un personaggio mitologico come Babbo Natale e affrontando delle tematiche della nostra società” commenta Gassman. “Le guerre sono sempre più grandi, sempre più vicine. Immagino quanta paura ne possano avere i bambini. È un film che ho fatto per i bambini, in modo che li aiutasse a passare un natale felice. Ma è importante che vengano ricordate queste cose, in maniera breve ma incisiva. Quale sarebbe il Natale perfetto? Un Natale che possa portare un po’ di pace”.

di Maurizio Ermisino