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Dopo ‘Past Lives’, Celine Song racconta l’amore ai tempi del lusso in ‘Material Love’

Arriva oggi al cinema Material Love (Materialists, in originale), il nuovo film di Celine Song, la regista candidata all’Oscar per Past Lives. Quella di cui vi parliamo, allora, è una storia d’amore. Attenzione: non è quella tra i tre protagonisti del film, di cui vi racconteremo tra poco, ma quella con Celine Song, autrice dalla grandissima sensibilità. E anche quella tra Celine Song e l’industria cinematografica americana. Lo scorso anno, appena iniziata la stagione dei premi, ci siamo avvicinati con curiosità a quello che per noi era un oggetto misterioso, quel Past Lives diretto da un’artista fino ad allora poco conosciuta.

Dalla Corea con amore

Celine Song è una regista coreana – è nata a Seoul nel 1988 – naturalizzata canadese, che oggi vive e lavora a New York. Ha iniziato come drammaturga (Endlings è la sua prima pièce) e poi come autrice televisiva per la serie La ruota del tempo (su Amazon Prime Video). Ma l’exploit della cineasta è stato con il magnifico Past Lives, un film molto personale, prodotto dalla cdp A24, che, presentato al Sundance nel 2023, ha iniziato la sua corsa verso le nomination agli Oscar.

È con la visione di Past Lives, arrivato in Italia lo scorso anno a febbraio, proprio mentre concorreva agli Oscar, che ci siamo innamorati di Celine Song. Paragonato a film come Prima dell’alba di Richard Linklater, è una di quelle storie d’amore che hanno a che fare con il destino, con le scelte, i what if e le sliding doors delle nostre vite. È un film in cui la vita attuale di Celine Song, in America, si fonde con le sue radici, le sue tradizioni, la cultura coreana. È nato da un fatto realmente accaduto. Una sera, a cena, con il proprio marito americano e un amico arrivato dalla Corea, si era trovata a riflettere sul fatto che non stava solo traducendo le parole dell’uno all’altro; ma che stava letteralmente facendo dialogare due lati di sé, due parti della sua vita.

Una storia bellissima

Quella di due amici che si conoscono sin da bambini, in Corea, Nora Moon (Greta Lee) e Hae Sung (Teo Yoo), e che restano in qualche modo in contatto, e dopo 24 anni si incontrano, quando lei invita lui a New York, all’East Village, dove vive con il marito Arthur (John Magaro). Past Lives mescola sentimenti e dubbi tipici delle relazioni umane, prima ancora che sentimentali, con la magia delle tradizioni e delle credenze coreane (il senso del titolo, che parla di vite passate, viene da lì). Nasce così una storia d’amore insolita, che non è il classico triangolo amoroso, non ha il classico lieto fine, quando un “quieto fine”. Che racconta due ragazzi nati in Corea ma in realtà parla a tutti noi. Parla dell’idea che possa esistere un’anima gemella per ognuno, ma che forse potrebbe esserci più di un’anima affine a noi, e che le strade che ci portano ad esse sono misteriose.

Il nuovo film

Perché è normale che il cinema mainstream americano tenda ad appropriarsi dei talenti del cinema indipendente. E che un autore, dopo aver messo tutto se stesso nell’opera prima debba cimentarsi con la seconda, e anche con storie apparentemente lontane da sé. Così Celine Song torna da un pubblico che ora ha aspettative altissime, con un film apparentemente lontano dal suo film d’esordio. Un film prodotto sempre da A24, ma con Sony Pictures (da noi distribuito da Eagle Pictures), con tre star come Dakota Johnson, Pedro Pascal e e Chris Evans. Ci si chiede allora se ci sia ancora l’Autrice di Past Lives dentro quella che sembra una commedia romantica anni Novanta. Sì, la Celine Song che amiamo c’è sempre.

La trama

È la storia di Lucy (Dakota Johnson), una combina matrimoni. Lavora per un’agenzia, che si chiama Adore. Upgrade delle vecchie agenzie matrimoniali, versione personalizzata delle app di dating o un aggiornamento ai nostri tempi della Emma di Jane Austen, quel bellissimo personaggio letterario che aveva un senso tutto suo per unire le persone? Lucy, al matrimonio di una sua cliente, incontra il partito perfetto, Harry (Pedro Pascal): è bello, alto, colto, e molto molto ricco. Ma ritrova anche il suo vecchio amore, John (Chris Evans), che lavora come cameriere al ricevimento, prova ancora a fare l’attore. E non è affatto ricco.

Un ‘altro’ Past Lives

Il nuovo film di Celine Song è ancora Past Lives, anche se non sembra. Celine Song porta la sua sensibilità, il suo sguardo diverso, che arriva dall’Oriente, e il suo senso per il destino in un mondo di privilegiati, che sembra freddo, disincantato, materialista. Ma prova a raccontare la storia di qualcuno che questo modo di essere lo mette in discussione. Anche Material Love parla di una scelta. Lì era quella tra l’amore d’infanzia e l’amore della maturità, ma anche tra la terra d’origine e quella d’adozione. Qui è quella tra il marito ideale e tra la propria anima gemella, ma anche quella tra una vita più agiata, ma meno autentica, e una più modesta, ma più vera.

Non solo commedia romantica

Celine Song riesce a costruire un film che parla di sentimenti, con star di Hollywood, mantenendo una cornice glamour, ma togliendo tutto il superfluo delle commedie, per restare ancora a un suo realismo molto particolare. Perché, come nel suo film precedente, anche qui tutto è sospeso e rarefatto. Material Love è un film importante anche in quanto storia sintomatica del mondo di oggi, in cui, da un lato, tutto ruota intorno ai soldi e alla ricchezza. E, dall’altro, tutto ci parla di prestazioni, misure, di immagine percepita all’esterno. Un’immagine che si può modificare ad uso e consumo degli altri sui social. Ma anche, come vediamo qui, nella realtà, con gli interventi giusti. Siamo persone o mercanzia?

Material Love non è Past Lives ma porta Past Lives in una storia che sembra completamente diversa. Le affinità elettive. La verità, vi prego, sull’amore. Sono i titoli di due libri che sarebbero perfetti per questo film. E per l’intero lavoro di Celine Song, che si conferma un’investigatrice dell’anima, un’indagatrice di sentimenti.

di Maurizio Ermisino