E il riferimento è tutto all’omonimo ‘The brand must go on’ , l’evento by BNL Gruppo Bnp Paribas – Plural tenutosi a inizio maggio ma che vale la pena analizzare perché interessante sotto più punti di vista e perché a breve ne nascerà un primo ebook. Ne parliamo con Marco Diotallevi, Ceo e direttore creativo PLURAL (nella foto a lato).

Ma prima ecco sul tema il pensiero di Luigi Maccallini, Responsabile Comunicazione Retail di BNL – Gruppo BNP Paribas e Co-Founder di The Brand Must Go On: “Non è solo un problema di frammentazione dell’attenzione, si tratta anche di comprendere che oggi i nuovi, forti e rilevanti, competitor dei nostri progetti di communication marketing sono le serie televisive, i molti eventi sportivi e musicali, la proliferazione di contenuti verticali legati alle passioni e i contenuti di qualità prodotti dagli stessi utenti sui social media. In questo scenario, oltre a diventare editore, i brand devono costruire ecosistemi di comunicazione per una comunicazione always-on ed essere capaci di generare conversazioni utili e rilevanti nel quotidiano delle persone, clienti e dipendenti, che entrano in contatto con noi”.
Bene, Marco alla luce di tutto ciò, analizziamo il format che avete realizzato. Partiamo dall’idea: vincente perchè ha unito mondi trasversali, facendo sistema. Ci racconti come è venuta e come ci siete riusciti?
“Un giorno chiacchieravamo con Luigi Maccallini circa la crescente offerta e domanda di serie tv, i grandi universi narrativi della nostra epoca, che hanno l’abilità di essere seguiti in ogni media. Commentavamo che probabilmente tra qualche anno le aziende avrebbero investito nelle internet tv e che strategie come quelle di Amazon Prime Video sarebbero state utili anche per l’acquisizione di big data. Ci siamo detti: perché non farne un evento/piattaforma editoriale che unisca media, universi narrativi e brand? Una cosa del genere non si era mai vista e da qui è iniziato ‘The Brand Must Go On’”.
I risultati: i numeri parlano da soli, oltre all’eco del richiamo nel tam tam web
“I biglietti sono andati in sold out 20 giorni prima dell’evento. Un milione e mezzo di persone raggiunte sui social in due giorni, 20.000 persone ingaggiate live durante l’evento. Trend Topic durante la giornata. Ma soprattutto, oltre 12 speaker provenienti dal mondo dei media, dei brand e degli universi narrativi. L’evento che avrei voluto vedere da spettatore”.
Il format: ripetibile. Dunque un evento che diventa piattaforma di comunicazione, con tappe riproducibili, insomma, un’idea che crea idee e si rinnova?
“Un’idea di content volta all’intrattenimento che non è immaginata per svilupparsi seriale e su più media è anacronistica. YouTube ha teorizzato il palinsesto editoriale perfetto ed è composto da contenuti hero, hub e help. Il nostro contenuto hero è stato l’evento, in questi giorni stiamo raccontando il dietro le quinte e tra poco rilasceremo il primo ebook”.
Quanto di Plural c’è all’interno di questo progetto, insomma quanto rappresenta il vostro modo di intendere la comunicazione e l’engagement?
“Oggi parlare di content va di moda, ma è il nostro lavoro da sempre, prima con la tv e poi con le aziende. ‘The Brand Must Go On’ è il normale proseguimento di un immaginario percorso che parte dai primi lavori per il cinema (con uno vincemmo anche i Giovani Leoni Sipra nel 2009) ai progetti di ‘Ti Connetto I Nonni’ e ‘Complimenti Per La Connessione’, tutti e due premiati agli ADCI Awards con un Bronzo e un Argento”.