Brand Finance ha pubblicato il report Luxury & Premium 50 del 2025, una classifica dei 50 brand di lusso e premium più importanti al mondo, ordinati per valore del marchio, che rimane uno degli asset principali delle aziende di alta gamma.
Anche quest’anno, Porsche si conferma al primo posto, anche se ha perso 2 miliardi di valore, rimanendo comunque con un valore di 41,1 miliardi di dollari a inizio gennaio 2025. A distanza di oltre 3 miliardi c’è Chanel, che invece vale 37,9 miliardi.
Il valore del marchio dipende da quanto l’azienda riesce a trasformare l’immagine e la credibilità del brand in vendite, margini e tutto ciò che influisce sul mercato: riconoscibilità, attrattività, disponibilità a pagare di più, raccomandazioni, e così via.
A parte Porsche (-5%), Gucci (-24%) e Louis Vuitton (+2%), gli altri principali marchi del ranking quest’anno hanno registrato un importante aumento di valore, spesso a doppia cifra. Quasi la metà dei brand in classifica sono cresciuti rispetto all’anno passato, mentre gli altri hanno perso valore.
Tra quelli con le crescite più alte ci sono anche Rolex (+36%), Ferrari (+36%) e Hermès (+19%). Altri brand che hanno sfruttato bene la loro forza attrattiva e sono riusciti ad aumentare le vendite nel 2024 sono Dior (+18%), Cartier (+15%) e Guerlain (+23%). Bulgari (+43%) e Intercontinental (+37%) sono i due brand che, pur non essendo nella top 10, hanno visto la crescita annuale più forte.
Viceversa, Omega (-45%) e Maserati (-43%) sono quelli che hanno perso più valore rispetto all’anno scorso; Omega ha perso circa 1,9 miliardi di dollari, mentre Gucci, con un calo di 3,5 miliardi, e Porsche con circa 2 miliardi, sono quelli con le perdite assolute più importanti.
Massimo Pizzo di Brand Finance commenta: “Rispetto al passato, quest’anno il quadro dei brand è più variegato. Brand come Chanel e Ferrari hanno performato benissimo, mentre Gucci e Porsche hanno perso molto valore. In un mercato sempre più complesso ed esigente, alcuni marchi faticano a tradurre bene immagine e reputazione in fatturato e margini”.