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AI, protezione del copyright e ripartizione del valore della catena dell’audiovisivo. AGCOM si impegna alla tutela

Giacomo Lasorella, Presidente di AGCOM: "Emergono due grandi temi in merito all’innovazione legata all’intelligenza artificiale nella produzione dei contenuti audiovisivi: la difesa del copyright e la distribuzione del valore, cioè chi beneficia dei contenuti"
Agcom - Convegno AI

“Siamo in prima linea per garantire un ecosistema digitale sicuro ed equo, affrontando le sfide poste dall’AI nei settori di competenza dell’AGCOM: dalla protezione dei minori alla tutela del diritto d’autore, dallo sviluppo sostenibile dei mercati alla luce del principio pluralistico alla protezione della correttezza e della completezza dell’informazione”. Così Giacomo Lasorella, Presidente di AGCOM, ha dichiarato al convegno ‘Tra tutele e innovazione. L’audiovisivo nella corsa all’Intelligenza Artificiale’, dove si è discusso del l’impatto trasformativo dell’intelligenza artificiale sui processi di produzione, distribuzione e fruizione dei contenuti audiovisivi.

“Emergono due grandi temi in merito all’innovazione legata all’intelligenza artificiale nella produzione dei contenuti audiovisivi”, ha proseguito Lasorella. “Il primo è la protezione del copyright, regolando e normando le applicazioni della GenAI. Il secondo è invece il tema della creazione, del contributo umano e della distribuzione del valore, cioè chi beneficia dei contenuti”, concludendo che la grande sfida della regolazione è trovare un punto di equilibrio universalmente riconosciuto.

Al convegno hanno partecipato, tra gli altri – oltre al presidente Lasorella e ai commissari AGCOM Laura Aria, Elisa Giomi e Massimiliano Capitanio – il direttore dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia Carlo Corazza, il direttore per le politiche dei media della Commissione europea Giuseppe Abbamonte, i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio dei ministri Alberto Barachini e Alessio Butti e il sottosegretario al ministero della Cultura Lucia Borgonzoni.

L’evento – articolato in tre panel dedicati a disinformazione e hate speech, tutela del copyright online e pirateria, impatti dei sistemi di AI nella produzione e distribuzione dei contenuti audiovisivi – è stato introdotto da un dibattito sull’AI vista dall’Europa, che ha visto la partecipazione del membro del Parlamento europeo e relatore dell’AI Act, On. Brando Benifei, e del Coordinatore del Comitato Agcom sull’AI, Prof. Andrea Renda.

“Negli USA l’AI generativa è stata spinta al punto che investimenti enormi non producono eguali profitti”, ha sottolineato Andrea Renda. “Siamo di fronte alla consapevolezza che il futuro dell’AI non è negli LLM. In Europa si cerca un’AI affidabile con requisiti stringenti e gli attuali LLM non riescono ad adeguarsi a nessuno dei criteri scelti, mentre si sta lavorando ad un’idea di un CERN he si occupi di fare ricerca sull’AI pe renderla sicura e affidabile”.

L’impatto dell’AI sull’attività di regolamentazione di AGCOM

Per quel che riguarda l’impatto della diffusione dell’AI sull’attività regolamentare di AGCOM, la Commissaria Laura Aria ha sottolineato che “noi tutti siamo coinvolti nella sfida per una regolazione efficace dell’Intelligenza Artificiale, specie in relazione alla tutela dei diritti fondamentali, sia per individuare le criticità e i rischi che l’Intelligenza Artificiale porta con sé, ma soprattutto per coglierne le opportunità di innovazione, crescita e sviluppo sociale ed economico”.

Il Commissario Massimiliano Capitanio ha insistito sulla necessità di cogliere le occasioni offerte dall’applicazione dell’intelligenza artificiale nella vita quotidiana, purché si posseggano gli strumenti adeguati a valutarne i rischi: “L’avvento, comunque, positivo dell’Intelligenza Artificiale impone con urgenza”, ha dichiarato Capitanio, “un’azione di responsabilizzazione per fare in modo che i cittadini possano esserne fruitori attivi e non consumatori passivi. Regole ed educazione civica digitale sono imprescindibili”.

La presa di posizione controcorrente

La Commissaria Elisa Giomi, infine, sottolineando l’importanza di fornire una fotografia puntuale dell’attuale utilizzo dell’AI nella catena del valore di questo settore, ha dichiarato: “Il rapporto tra le professioni creative e l’Intelligenza Artificiale avrà un ruolo sempre più strategico nella produzione e distribuzione dei contenuti audiovisivi. Siamo davanti ad uno strumento dalle enormi potenzialità che non ridurrà ma accrescerà il controllo editoriale umano migliorando il prodotto finale e ottimizzando l’incontro tra offerta di contenuti e preferenze del pubblico”.

Non è mancato però, all’interno del convegno, chi ha espresso opinioni diverse: Walter Quattrociocchi, docente alla Università di Roma La Sapienza, ha polemicamente ricordato la mancanza di un’advisory scientifica seria nel mondo della tecnologia e delle regole.

“Una ricerca pubblicata su Nature, a firma Duncan Watts, afferma che quello che dicono intellettuali giornalisti sul tema della disinformazione non è supportato da nessuna evidenza scientifica. La meta ricerca riassume oltre insieme 200 studi sul tema della disinformazione, evidenziando tre punti. L’esposizione alle fake news non è così alta, chi ci si espone sono principalmente persone estremiste di loro e, soprattutto, il giornalismo attuale è sempre più entertainment e sempre meno informazioni vera. Il problema è dunque il business model, non sono i cattivi che mettono informazioni false sul web o sui social. Con tanti saluti ai sistemi di fact checking più o meno affidabili”.

La videoregistrazione integrale del convegno è visibile qui

di Massimo Bolchi