È voluto intervenire in merito alla notizia della nascita del network Leo il neo co-presidente Marco Venturelli. Per sottolineare come non si tratti di fusione: “Non è mossa difensiva, ma offensiva. Non salta nessun ruolo, nulla sparisce”, definendo così una precisa visione, tesa a creare una comunità mondiale di talenti creativi in senso ampio, dove il valore del brand agenzia prende ancora più corpo ispirandosi alla cultura ‘human kind’ di Leo Burnett, che da tempo in molti paesi era già Leo, il tutto unendo la forza innovatrice del Gruppo Publicis.
Il ruolo della creatività
La creatività oggi non conta abbastanza, perché non traina il business. Ma è spina dorsale, necessaria per enfatizzare l’efficacia di tutto il resto. E’ valore differenziante, seppur intangibile. Nell’era dell’abulimia di contenuti e della difficoltà di raggiungere i target con i media tradizionali, la creatività tornerà inevitabilmente al centro delle conversazioni.
Il valore della cultura d’agenzia
Basta guardare cosa sta succedendo alla nostra industy. Grandi gruppi a fianco di piccole realtà creative indipendenti che sanno attrarre talenti. Negli Usa c’è stata emoragia di dipartite dai grandi. Tenere saldo il valore del proprio brand grazie a una precisa cultura condivisa è unica via per essere attrattivi. In questo quadro, emerge chiaramente come non ci sia posto per le vie di mezzo.