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Jacopo Reale: “Da qui a due anni realtà e AI saranno identiche”

Lo scorso febbraio Jacopo Reale ha fatto il giro del mondo con il reel 'This Footage Does Not Exist in the Real World', realizzato con immagini generate in Midjourney e animate con Kling. Un esperimento che ha acceso il dibattito sull’impatto dell’AI nel cinema, destinato a trasformarlo rapidamente

Quando, lo scorso febbraio, Jacopo Reale aveva lanciato sui social media l’ormai famosa reel ‘This Footage Does Not Exist in the Real World’ (e su YouMark siamo stati i primi a parlarne) è scoppiato il finimondo. Quella sequenza di immagini – generate in Midjourney e animate con Kling – erano state un esperimento su come si potesse ricreare un’estetica simile a quella cinematografica con l’AI generativa. Quelle immagini hanno fatto il giro del mondo e hanno acceso il dibattito su come l’Intelligenza Artificiale avrebbe cambiato il cinema nei prossimi anni. Ma qui si parla di mesi: è una tecnologia che fa progressi a vista d’occhio. E, infatti, a pochi mesi da quel primo video, Jacopo Reale è uno dei massimi esperti in materia di video generati con l’AI. Non ci siamo affatto stupiti di vederlo vincere il Reply AI Film Festival, la competizione aperta a tutti i creativi che hanno realizzato un cortometraggio con il supporto di nuove tecnologie e strumenti di Intelligenza Artificiale. Jacopo Reale, premiato a Venezia da Gabriele Muccino in contemporanea con il festival, ha vinto con il suo nuovo corto, Love At Fist Sight.

Love At First Sight: personaggi credibili creati dall’AI

Love At First Sight è un corto che fa colpo, se si pensa che, ancora una volta, ogni immagine è generata dalle AI. È la storia di un’emozione, di un’immaginazione, di un colpo di fulmine tra due ragazzi che si incontrano con uno sguardo fugace. Ed è anche la storia della fascinazione per qualcosa che non esiste. E, in questo senso, parla proprio di Intelligenza Artificiale. Le immagini fanno impressione: gli sguardi dei ragazzi sono intensi, i movimenti del corpo sono credibili, realistici. Che siano immagini generate in AI lo si nota soprattutto da un particolare: la luce sulla pelle dei personaggi, che ha ancora un effetto un po’ patinato. Ma Jacopo Reale, che abbiamo raggiunto per una videointervista, ci ha assicurato che, fra poco, anche questo aspetto sarà migliorato. E le immagini in AI andranno verso un realismo assoluto. Nel corto Jacopo Reale si è confermato, oltre che un grande creatore di immagini in AI, anche un ottimo narratore. Il corto ha due epifanie, o se volete due plot twist che colpiscono lo spettatore e ci riconducono a quello che è il senso del film. “È una storia che in un primo momento racconta un cliché, una storia d’amore tra due ragazzi” ci ha spiegato. “Ma volevo fare un racconto sull’osservazione di qualcosa, sul colpo di fulmine che si può avere guardando un’opera d’arte. È un meccanismo che ci appartiene molto, quello di emozionarci da un’illusione, da qualcosa che non è reale”.

Un cinema parallelo a quello tradizionale

Jacopo Reale lavora da anni nel mondo del cinema come montatore (sono suoi i montaggi di Pino Daniele – Nero a metà e Franco Battiato – La voce del padrone di Marco Spagnoli, e dei film di Ciro De Caro), ma oggi il suo lavoro è cambiato, essendo assorbito da questi nuovi lavori con l’AI generativa. “Ci sarà un futuro in cui si potrà fare un tipo di cinema non sostitutivo ma parallelo a quello tradizionale. Questi strumenti saranno gestibili in maniera molto simile al modo in cui siamo abituati a gestire la narrazione con gli strumenti tradizionali. Gabriele Muccino mi ha detto: per ottenere quel tipo di sorriso dai miei attori devo fare 40 ciak”. E siamo solo all’inizio.

Riprodurre la realtà o andare oltre?

Quando si parla di immagini generate con le AI, ci sono due scuole di pensiero. Una che vuole che con le AI si debba provare il più possibile a ricreare la realtà, l’altra che si debba provare a fare qualcosa che con le immagini girate nella realtà non si può fare. Che cosa ne pensa Reale? “Penso che vadano entrambe benissimo. Dipende dalla storia che vuoi raccontare. Io per carattere sono una persona che ama un certo tipo di storie semplici con al centro una relazione” ci ha risposto. “E quindi non ho interesse alla spettacolarità. Ma è un mio modo di vedere la cosa. Chi vuole lavorare con l’AI per sviluppare una narrativa spettacolare può farlo”.

Ideale per i contenuti brevi

Si dice che il futuro del contenuto audiovisivo potrebbe andare in due direzioni: prodotti ad alto budget e alta qualità girati in maniera classica, e dei contenuti a basso costo realizzati con l’AI per un tipo di pubblico che possa apprezzarli. “Penso che da qui a massimo due anni dal punto di vista dello spettatore non ci sarà l’esigenza di capire se una cosa è fatta con l’AI o no, perché saranno identiche” è l’idea di Reale. “Secondo me si potrà andare in un’altra direzione, cioè il cambiamento del formato. Credo molto nel formato breve, anche nella serialità, perché le nuove generazioni non sono abituate al cinema”. Proprio con questa idea Jacopo Reale ha fondato la sua casa di produzione, Labyrinth Studio. “Visto che secondo noi si va verso il contenuto breve perché non portare sul contenuto breve – invece del meme – un tipo di storytelling visivo, emotivo, persino autoriale? Non deve essere un contraltare al cinema, ma un modo di creare una serie di prodotti che educano a un certo tipo di narrazione il nuovo pubblico. Per poi magari portarlo al cinema”.

di Maurizio Ermisino