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Google annuncia la nuova era dell’advertising intelligente: AI, creatività e agentic capabilities

L'AI sta trasformando Google Ads, permettendo di intercettare l'intento (il 'perché') dietro query complesse. Ma per gli annunci in AI Mode l'Europa dovrà ancora attendere: per ora la sperimentazione è limitata agli Stati Uniti
Dan Taylor on stage
Dan Taylor , VP Global Ads di Google

“L’innovazione è nel DNA di Google. Per 25 anni abbiamo attraversato progressi tecnologici e cambiamenti del settore per supportare le aziende nella loro crescita con la pubblicità digitale in modi precedentemente inimmaginabili. I cambiamenti tecnologici come l’AI sono ciò che spinge il nostro settore in avanti, aprendo modi completamente nuovi per i brand di connettersi con i consumatori che semplicemente non erano possibili prima”. Ha aperto così il suo intervento Dan Taylor, VP Global Ads, mirato alla presentazione della realtà di oggi, e soprattutto dei futuri sviluppi, di Google Ads, alla luce della rapida introduzione dell’AI nel search e nelle opzioni degli inserzionisti pubblicitari.

“Sebbene l’esperienza con la pubblicità si sia evoluta nel tempo”, ha poi proseguito Taylor, “c’è stata una costante: gli annunci devono essere pertinenti per le persone. Dare priorità all’esperienza utente ha portato a risultati migliori per gli inserzionisti, e questo principio guida è rimasto centrale in ciò che facciamo”.

Crescita dei ricavi maggiore del 60% grazie alla AI

“Con le strategie di marketing tradizionali è complesso tenere il passo con il modo in cui le persone cercano informazioni oggi”, ha sottolineato il VP Global Ads. “Capire cosa vogliono i clienti sta diventando sempre più difficile e le campagne potenziate dall’AI di Google stanno rendendo più semplice per gli inserzionisti adottare un approccio più predittivo. Secondo uno studio che abbiamo condotto con BCG, i marketeer che hanno integrato profondamente gli strumenti di IA riportano una crescita dei ricavi maggiore del 60% rispetto coloro che non lo hanno fatto”.

L’AI, in effetti, è il nuovo grande cambiamento, che sta modificando il modo in cui i consumatori effettuano le loro ricerche: le persone non usano più solo parole chiave brevi: ora possono cercare in modo più naturale, con domande lunghe e complesse o persino tramite la ricerca visiva di Google Lens. Di conseguenza, le query di ricerca complessive, comprese quelle commerciali, sono in aumento.

Aggiornamenti di Chrome e capacità ‘Agentic’

“Queste query più complesse ci permettono di capire il ‘perché’ dietro la ricerca, non solo il ‘cosa’, ha precisato Taylor. “Questo crea nuove opportunità per i brand di essere scoperti, spesso in una fase più iniziale del processo decisionale. L’AI sta rivoluzionando anche la produzione creativa. Abbiamo messo strumenti di AI generativa, come Imagine e Veo, direttamente nelle mani dei marketer tramite ‘Asset Studio’. Questo permette di testare varianti creative a un ritmo e volume prima inimmaginabili. Oltre 2 milioni di inserzionisti usano già questi strumenti, +50% rispetto all’anno scorso”.

Le capacità Agentic aiutano le aziende a ottenere risultati migliori con uno impegno inferiore, grazie a strumenti che apprendono, per esempio, dai dati dell’inserzionista (come landing page e risultati) per ottimizzare le campagne o suggerirne di nuove, potendo anche implementare queste raccomandazioni se approvate dal marketing dell’azienda.

L’Europa deve attendere

“Questi strumenti aiutano a capire cosa funziona, a creare nuove campagne e a ottimizzare. Funzionalità simili sono in fase di implementazione anche in Google Analytics”, ha proseguito Taylor. “Dal lato del consumatore, abbiamo messo a punto anche le capacità ‘agentic’ nello shopping, come la prova virtuale (Try On) e la possibilità di chiedere a Google di monitorare il prezzo di un prodotto (ad esempio, un paio di scarpe) e di facilitare la transazione quando questo raggiunge la cifra desiderata”.

“Al momento stiamo sperimentando gli annunci in ‘AI Mode’ esclusivamente negli Stati Uniti”, ha però frenato Taylor. “La nostra priorità assoluta è perfezionare l’esperienza utente. Introdurremo questa funzionalità in altre aree geografiche solo quando avremo fatto bene questo passaggio. Stiamo studiando attentamente il momento e il luogo giusto per inserire un’opportunità commerciale all’interno di queste query conversazionali più lunghe. Perché la a vera abilità è cogliere le opportunità di questa nuova tecnologia e sperimentare modi per usarla per risolvere effettivamente i problemi”.

L’AI potenzierà sempre più la creatività

“L’ambito creativo è un’area in cui inserzionisti e agenzie stanno investendo molto”, ha concluso. “Vediamo l’AI come uno strumento che potenzia la creatività, non che la sostituisce. Agenzie e brand stanno la stanno usando per sperimentare diverse immagini, ambientazioni e variazioni possibili, ottenendo molto più rapidamente indicazioni su cosa funziona meglio per i loro obiettivi. I principi del marketing e del pensiero creativo non cambiano, ma gli strumenti per applicarli più velocemente e su scala più ampia sono decisamente nuovi”.

di Massimo Bolchi