Una sorta di fiera del marketing musicale, in cui accadono cose interessanti e che rendono la città un media dove, in virtù della settimana del Festival, poter esprimere una creatività fresca, flessibile, nuova. Ne parliamo con Ludovica Federighi, head of Fuse, OMNICOM MEDIA GROUP
Iniziare a pensarci per tempo
Se è vero che gli artisti vengono svelati non prima di dicembre, lo è altrettanto che immaginare la propria presenza al Fuori Sanremo dovrebbe essere pianificata con largo anticipo. Fuse, allo scopo, redige un white paper dove i brand possono trovare tutto quello che è successo nell’ultima edizione, scoprendo che esserci non è solo appannaggio di budget faraonici, quanto piuttosto una questione di approccio e strategia.
Tutto deve essere entertainment
Il brand entertainment è una delle leve più efficaci da utilizzare in una strategia di comunicazione, andando a lavorare sulle vere passioni delle persone: la musica, il cinema, la televisione, lo sport, ma anche le cause sociali, la cultura. Non deve mai essere solo una questione di budget, possono costare molto di più o molto di meno delle attività tradizionali, ma il punto è che lavorano su logiche differenti, puntando all’attenzione, che oggi è il vero ago della bilancia. Il tutto unito all’autenticità. Perché, si sa, l’entertainment ha bisogno di attività e contenuti ben costruiti, ma capaci al contempo di quell’effetto imprevisto, di quel senso di improvvisazione che fa nascere un interesse reale e dunque crea engagement.
Il creative planning
Per fare entertainment non si deve essere un’agenzia creativa e nemmeno un’agenzia media, bisogna essere un ibrido, che lavora con il creative planning. Ossia, pianificare strategie e attività utilizzando tutte le leve dell’intrattenimento, dallo sport, dalla cultura, potendosi permettere di pensare a qualsiasi genere di progetto. Un lavoro sui contenuti, con media partnership rilevanti, ibridando le competenze con quelle dell’agenzia media. O con le agenzie creative, per mettere a terra le loro idee creando engagement.
La fine dei compartimenti stagni
E’ finita l’era in cui il media faceva il media, la creatività faceva la creatività, i broadcaster, i broadcaster, e così via. Oggi dobbiamo ibridare le competenze. Da soli non si riescono a fare progetti efficaci. Basta analizzare l’articolazione di un lavoro come quello per Labello al Fuori Sanremo per rendersene conto. Per questo Fuse è certa di essere al centro di un sistema di comunicazione, potendo collaborare con tutti in ottica sinergica, per mettere a sistema team davvero allargati, per la massima riuscita dei progetti.