Fino alla Fine di Gabriele Muccino, nella sua versione internazionale, Parthenope di Paolo Sorrentino, accompagnato da Isabella Ferrari e Celeste Dalla Porta, L’Orto americano, il nuovo film di Pupi Avati, Eterno visionario di Michele Placido, e Il ragazzo dai pantaloni rosa. Sono solo alcuni dei film italiani che sbarcheranno in America per la decima edizione di Filming Italy – Los Angeles, nato per promuovere l’Italia come set cinematografico e creare un ponte tra la nostra cultura e quella americana. L’evento, che è stato presentato oggi con una conferenza stampa in streaming, è realizzato in collaborazione con APA (Associazione Produttori Audiovisivi), sotto gli auspici del Consolato Generale d’Italia a Los Angeles e in collaborazione con ITA (Italian Trade Agency).
Realizzare film italiani che possano essere esportati
“Uno dei temi del Filming Italy Los Angeles sarà l’importanza di realizzare film italiani che possano essere esportati all’estero e trovare una distribuzione” ha spiegato Tiziana Rocca. “Come è accaduto con Muccino con Voltage. Per questo è utile lavorare sui generi”. Fino alla fine, che sarà il film di apertura, è una case history molto particolare. “Per evitare la convenzione del doppiaggio avevo deciso di girare il film in inglese” ci ha spiegato il regista. “Quando ho capito che l’attrice parlava anche la nostra lingua lo abbiamo girato anche in italiano. Ogni sequenza del film è stata girata in un doppio take: quando la versione inglese era buona, con lo stesso setup si girava anche quella in italiano. È un caso quasi unico, credo, nella storia del cinema. A Los Angeles vedremo la versione in inglese”. “L’inglese aiuta molto nella vendita di un film a livello globale” continua. “Ma io credo che il cinema italiano bello venga venduto quanto i film in inglese. L’inglese può funzionare in un film come il mio, un film d’azione. Ma L’ultimo bacio e Ricordati di me hanno funzionato bene in America anche se girati in italiano”. Muccino ha dichiarato di lavorare meglio in Italia rispetto agli USA. “Non ho fatto molti film in America” ha raccontato. “Ne ho fatti 4 e ci ho messo 11 anni, i tempi di gestione sono molto lunghi. La mortalità dei film è molto alta: si perdono 6 o 7 mesi dietro a film che poi non si realizzano. Io ho bisogno di scrivere un film che so che si farà. In Italia in otto anni ho fatto 3 film e 2 stagioni di una serie. È ovvio che qui io lavori meglio: mi esprimo in piena libertà”.
Le sfide del sistema distributivo
Il tema della distribuzione dei film italiani all’estero vivrà anche grazie a un panel istituzionale che vedrà coinvolti i maggiori esponenti del settore culturale e cinematografico nazionale, dal titolo “Cinema Distribution – I film italiani e la distribuzione internazionale”. “In Italia ci sono tantissimi talenti” ha spiegato Chiara Sbarigia, Presidente APA e dell’Istituto Luce – Cinecittà. “Il lavoro che possiamo fare noi manager, e non sempre riusciamo a fare, è creare un ambiente che a loro sia utile, e accompagnarli in un sistema distributivo che ha sfide grandissime, legate alle tecnologie e alle modalità di fruizione del prodotto. Lo scorso anno agli Oscar il percorso è stato faticoso per il nostro regista matteo Garrone, impegnato per un anno nella promozione. Dovrebbe essere accompagnato da strutture sempre più professionali”.
Il presidente onorario
I presidenti onorari del Festival saranno Michele Placido e Dolph Lundgren, l’indimenticabile Ivan Drago di Rocky IV. Placido riceverà il Filming Italy Achievement Award e verrà proiettato il suo ultimo film, Eterno visionario. “Quando penso a un film non penso subito a portarlo negli USA” ha spiegato Placido. “Penso a un film che ha a che fare con me. Giorni fa mi hanno mandato Caravaggio doppiato in giapponese e in tedesco: ero felice che un pittore come Caravaggio fosse arrivato fino a lì”. “Quanto a Pirandello, al centro di Eterno visionario, ha rivoluzionato il teatro europeo” continua. “Marta Abba, la sua attrice, ha recitato anche a Broadway. Il film è costato molto, e lo abbiamo girato quasi interamente in Belgio”. Pirandello è interpretato da Fabrizio Bentivoglio. “Questo film non potevo farlo che con Michele” ha spiegato. “È il frutto di più di 40 anni di collaborazioni, che dato sempre buoni frutti. Quando un attore lavora con un regista che è anche un attore è un’altra cosa: solo così può capire il lavoro del collega”.
Il caso de ‘Il ragazzo dai pantaloni rosa’
A Los Angeles verrà portato un vero e proprio “caso” del nostro cinema, Il ragazzo dai pantaloni rosa, campione d’incassi e un tema importante come il bullismo. Claudia Pandolfi riceverà il Filming Italy Women Power Award per la sua interpretazione nel film, e ci sarà Arisa, autrice e interprete della canzone del film. “Ho ricevuto questa sceneggiatura da Roberto Proia e mi sono sentita molto coinvolta, ho stabilito una connessione con le parole su quei fogli” ci ha spiegato la cantante. “Ho avuto per la prima volta la sensazione di poter raccontare qualcosa che avevo vissuto. È la storia di Andrea Spezzacatena che, dopo una serie di atti di bullismo, nel 2012 ha deciso di togliersi la vita. Roberto voleva che scrivessi una canzone: ne avevo una, che avevo scritto per mia madre. E mi sembrava che fosse adatta, perché nel film era centrale il rapporto bellissimo che Andrea aveva con la madre”, “Scrivere una canzone per un film, per assurdo, è una cosa più libera” ha aggiunto. “La canzone non deve piacere per forza alle radio, ma sottolineare un film con forza”.
Isabella Ferrari ambasciatrice, Diana Del Bufalo madrina
L’ambasciatrice del Festival sarà Isabella Ferrari, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Women Power Award. Per l’occasione verranno proiettati i film Parthenope di Paolo Sorrentino e Cortina Express di Eros Puglielli. “Sono molto contenta di atterrare a Los Angeles per questo festival che, alla decima edizione è già iconico” ci ha detto in un videomessaggio. “Ci vediamo a Los Angeles con grande desiderio”. Diana Del Bufalo, che in questo periodo sta recitando in un musical con le canzoni dei cartoni della Disney, sarà la madrina. “Ho sempre sognato l’America da quando ero bambina, per cui è una cosa molto emozionante” ha dichiarato l’attrice.
La collaborazione con Women In Film
Il Festival sostiene la raccolta fondi di Women In Film per l’Entertainment Community Fund (ECF) Wildfire Relief, volta a fornire supporto, beni di prima necessità e assistenza finanziaria alle donne (e ad altri componenti) dell’industria dello spettacolo che sono state direttamente colpite dai recenti incendi in California. La collaborazione con Women In Film si concretizza anche con la proiezione di tre opere prime di alcune sceneggiatrici, attrici e produttrici di talento: Amarena di Sabrina Iannucci, Misure di Marta Capossela e Onda blu di Emanuela Mascherini. “Quello che accomuna i tre corti è il tema della comunicazione tra maschile e femminile: che sia andata a buon fine, che sia negoziata, o che non sia andata a buon fine” ha svelato la presidente, Domizia De Rosa. “E la necessità di trovare una conciliazione, e di essere liberi, un tema che attraversa tutti i Paesi. Poter convivere nel rispetto di tutti. È una soluzione molto attuale e universale”.
di Maurizio Ermisino