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European Accessibility Act 2025, ecco la checklist operativa per eCommerce e portali web 

Non si tratta solo di evitare sanzioni, ma di sfruttare un’opportunità per incrementare i risultati di business
European Accessibility Act

Il 28 giugno 2025 è ormai passato, ma ora è il momento di agire per rispettare lo European Accessibility Act (EAA), che impone che ogni sito, app o marketplace destinato al mercato europeo sia fruibile da persone con disabilità.

Questo obbligo si applica a tutte le aziende con più di 10 dipendenti o con oltre 2 milioni di euro di fatturato annuo – comprese quelle extra-UE che servono utenti europei. Le micro-imprese restano esenti, ma per tutte le altre c’è un impegno concreto.

Perché l’EAA è urgente per il tuo business

Non conformarsi allo European Accessibility Act (EAA) comporta rischi concreti: sanzioni fino a 40.000 euro o addirittura 5% del fatturato (se superiore a 500 milioni di euro), oltre alla segnalazione pubblica dell’inadempienza. Migliaia di eCommerce e portali web dovranno mettersi in regola, quindi è meglio anticipare i lavori.

Un sito accessibile non solo aiuta a rispettare la legge, ma migliora anche l’esperienza utente, rafforza la reputazione del brand, aumenta la visibilità SEO e contribuisce positivamente al punteggio ESG (Environmental, Social, Governance), dando un vantaggio competitivo significativo.

Panoramica normativa: cosa copre l’EAA

Lo European Accessibility Act (EAA) riguarda una vasta gamma di servizi digitali, tra cui siti web, app, piattaforme di eCommerce, pagamenti online, servizi bancari, piattaforme di streaming e molto altro. È fondamentale sapere che tutti, anche gli operatori extra-UE, sono soggetti a questa normativa se offrono servizi ai cittadini europei. L’obiettivo è rendere ogni sito e piattaforma digitale accessibile secondo gli standard WCAG 2.2, che definiscono i requisiti minimi per la web accessibility. Le esenzioni temporanee sono limitate e riguardano solo i siti statici (mai aggiornati) pubblicati prima della scadenza.

La checklist operativa in 10 step

Ecco i passaggi per garantire che il proprio sito sia accessibile a tutti.

1. Analisi iniziale – Esegui un check completo per identificare le aree di miglioramento.

2. Contrasto dei colori – Verifica che testo e elementi siano leggibili per chi ha problemi di vista.

3. Focus visibile – Assicurati che il cursore sia visibile quando si naviga con la tastiera.

4. Struttura chiara – Organizza il contenuto in modo chiaro, con titoli e sezioni ben definite.

5. Navigazione semplice – Garantire una navigazione fluida, anche senza il mouse.

6. Alternative per immagini e contenuti – Fornisci descrizioni per le immagini e i contenuti non testuali.

7. Compatibilità con strumenti di supporto – Verifica che il sito funzioni con software che aiuta le persone con disabilità, come i lettori di schermo.

8. Form e checkout chiari – Assicurati che i moduli e il processo di acquisto siano facili da capire e usare.

9. Contenuti video e audio accessibili – Aggiungi sottotitoli e trascrizioni per i video, rendendo i contenuti fruibili anche a chi ha difficoltà uditive.

10. Monitoraggio continuo – Esegui controlli regolari per garantire che il sito rimanga sempre conforme.

Perché conviene: i KPI che crescono con l’accessibilità

L’accessibilità digitale non riguarda solo la conformità alle normative, ma è una vera e propria leva di crescita. Con un sito ottimizzato per l’EAA, aumenterà la visibilità SEO, migliorando la struttura e i tempi di caricamento. Inoltre, un’esperienza utente inclusiva aiuta a ridurre l’abbandono e ad aumentare il tasso di conversione, in particolare nelle fasi cruciali come il checkout. Investire in accessibilità significa anche migliorare il proprio punteggio ESG, con ritorni tangibili in termini di reputazione e fiducia.

Roadmap operativa: dal check iniziale al monitoraggio continuo

Il primo passo verso l’accessibilità è un audit tecnico approfondito per valutare le aree di miglioramento. Poi, ci concentreremo sulle problematiche più urgenti: contrasto, focus tastiera, descrizioni alternative. È fondamentale coinvolgere il team di sviluppo, UX e marketing per assicurarti che il sito sia conforme agli standard WCAG 2.2 e alla normativa EN 301 549.

Una volta implementate le modifiche necessarie, è essenziale stabilire un sistema di test regolari e monitoraggio continuo per garantire che il sito rimanga conforme nel tempo, portando benefici in termini di SEO, conversioni e reputazione ESG. In questo modo, non solo si rispetterà la normativa, ma si avranno anche risultati misurabili e tangibili per il proprio business.

Conclusione: Agisci ora e fai la differenza!

Lo European Accessibility Act (EAA) non è solo un obbligo legale, ma una grande opportunità per rendere il proprio sito eCommerce o portale più inclusivo, competitivo e performante. Agire subito significa non solo evitare sanzioni, ma anche conquistare nuovi segmenti di mercato e rafforzare il posizionamento ESG.