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Equal 2025, superiamo le lotte ideologiche, c’è una nuova energia che lavora sull’empowerment

Non più uno contro l’altro ma ingaggio, senza che sia un pensiero assoluto a dover emergere. E’ la nuova era dell’inclusione. Che è dato acquisito e che chiama il bello, con una creatività che deve fare la differenza

In occasione dell’incontro Equal di questa sera, venerdì 11 aprile, come di consueto a Palazzo Marino, Milano, con Stefania Siani, Presidente Adci, facciamo il punto su come sia cambiato l’approccio ai temi diversity & inclusion, anche grazie alla comunicazione.

Gli interventi

Con lei, sul palco, sono intervenuti la responsabile Equal Valentina Amenta, che ha illustrato l’evoluzione del Premio Equal, in rappresentanza dei  vincitori Equal 2024 Martina Fuga, Presidente Coorfdown e Partner Kopernicana, Viviana Manera, Marketing Director Birra Peroni, che ha illustrato il  progetto DEI dell’azienda e la collaborazione con Equal, ed infine Vincenzo Guggino, Segretario Generale IAP, che con soddisfazione ha fatto notare come nel 2025 possiamo affermare che l’advertising italiana non sia sessista, giudicando le zero segnalazioni pervenute (la campagna U-Power è ancora sotto discussione visto che l’azienda ha fatto ricorso. Mentre è stata ritirata quella Giuseppa Zanotti). In diminuzione anche quelle a livello Europeo.

La forzatura dunque è servita

Sicuramente sì, ma adesso basta ideologizzazioni. Perché il rischio sarebbe che il pensiero unico diventi trappola. Basta poi con il brutto advertising. Le nuove generazioni insegnano, l’orizzonte di creazione in advertising è sempre meno frutto di rielaborazione di stereotipi e vuole il bello.