Introdurre l’Intelligenza Artificiale fin dalla scuola dell’obbligo, con percorsi formativi che sappiano sviluppare comprensione logica e spirito critico. È questo il messaggio lanciato dalla prima riunione del Comitato italiano Data Governance e AI Committee – DGAIC, coordinata dal Prof. Oreste Pollicino dell’Università Bocconi e presieduta da Valerio De Luca, Presidente del Comitato e Fondatore della SPES Academy ‘Carlo Azeglio Ciampi’.
Una visione comune basata su 3 pilastri
Al centro dei lavori l’applicazione dell’Art. 4 dell’AI Act, che impone agli stati membri un impegno concreto nei processi di alfabetizzazione sul tema. Una sfida che il Comitato vede come un’opportunità per ridefinire il rapporto tra innovazione tecnologica, diritti e responsabilità. Proprio per questo motivo il confronto ha portato a una visione comune basata su tre pilastri: cultura generale, per promuovere consapevolezza e autodifesa digitale tra i cittadini; formazione professionale, rivolta a chi interagisce operativamente con sistemi AI e competenze tecnico-normative, essenziali per governance, compliance e progettazione.
Il ruolo delle nuove generazioni
Il Prefetto Bruno Frattasi (ACN) e l’Avv. Guido Scorza (Garante Privacy) hanno ribadito la necessità di formare i ragazzi fin dalle scuole primarie e costruire una politica della responsabilità sull’AI. Silvia Castagna, Innovation Advisor e imprenditrice membro della Commissione AI della Presidenza del Consiglio, propone un nuovo ‘Indicatore di Impatto Giovanile’ per misurare l’efficacia delle politiche sull’adozione dell’Intelligenza Artificiale, valutando conoscenze, competenze, consapevolezza etica, grado di adozione e preparazione al futuro, con attenzione ai dati demografici e formativi per una strategia inclusiva.
AI literacy, una sfida educativa
“L’alfabetizzazione all’intelligenza artificiale non è più un lusso, ma un presidio di cittadinanza attiva. In un ecosistema digitale pervaso da sistemi algoritmici opachi, la conoscenza di base del funzionamento, dei limiti e delle implicazioni dell’AI non può restare confinata agli addetti ai lavori o agli sviluppatori. È, invece, una competenza trasversale che riguarda studenti, lavoratori, amministratori pubblici e, in fondo, ogni cittadino. In questo senso, l’AI literacy non si esaurisce nella dimensione tecnica – saper comprendere i principi che regolano un modello generativo o un sistema di machine learning – ma si nutre di consapevolezza costituzionale: significa riconoscere i rischi per i diritti fondamentali, il pluralismo, la dignità umana. E, di conseguenza, saperli governare. L’Europa, con l’AI Act, ha iniziato a codificare diritti e obblighi. Ma senza una grammatica diffusa di alfabetizzazione, ogni cornice regolatoria rischia di rimanere lettera morta. Educare all’AI significa allora rafforzare la fisiologia del sistema democratico, rendendo i cittadini meno vulnerabili agli automatismi e più capaci di esercitare controllo, voce e responsabilità”, commenta nella nota il Prof. Oreste Pollicino, Coordinatore del Comitato.
“L’AI Literacy rappresenta oggi una vera e propria sfida educativa, per costruire competenze multilivello, necessarie per affrontare in modo consapevole e responsabile le implicazioni dell’AI Act. La formazione diventa così un requisito essenziale di compliance e uno strumento chiave per rafforzare la qualità del buon governo societario” , aggiunge Valerio De Luca, Presidente del Comitato e Fondatore della SPES Academy.
Un percorso strategico
L’incontro ha segnato l’inizio di un percorso strategico per creare un fronte comune tra istituzioni, imprese strategiche e mondo della formazione per supportare l’Italia nell’attuazione dell’AI Act europeo.
Tra i partecipanti anche Alessandro Bonaita di Generali, Vittorio Calaprice della Commissione Europea in Italia, Pietro Caminiti di Terna, Andrea Cosentini di Intesa Sanpaolo, Alessandra Fidanzi di ENI, Carmelo Fontana di Google, Lucilla Gatt del Research Centre of European Private Law, Giuseppe Mancini di Leonardo, Agostino Nuzzolo di TIM, Irene Sardellitti di Microsoft, Andrea Stazi di Multiversity, Paolo Iannuccelli di Enel, Riccardo D’Agostini del Gruppo Marcegaglia, Letizia Pizzi di Anitec Assinform e Andrea Daly di Banca Sella.