di Maurizio Ermisino
Il cinema ci augura buon anno con una serie di buone notizie. È stato presentato oggi a Roma il tradizionale Report Cinetel sugli incassi al cinema dell’anno scorso. Il 2024 è un anno che ha chiuso in pareggio, praticamente con gli stessi numeri del 2023, un risultato non prevedibile visto il gennaio dello scorso anno. L’estate di quest’anno ha sorpreso, superando ulteriormente la bella stagione dello scorso anno (quella di Barbenheimer), che già era stata la migliore di sempre. I dati Cinetel sono confortanti, e non comprendono le altre ottime notizie appena giunte: l’andamento del periodo natalizio con una crescita del 28% per cento rispetto allo scorso anno, e con + 10% all’inizio del 2025 rispetto agli stessi giorni del gennaio ‘23. È importante anche il dato del cinema italiano che ha pesato per il 45% sul totale degli incassi del periodo di Natale. Il nostro mercato è anche posizionato molto bene rispetto a quelli degli altri paesi, sorpassando la Spagna. Saranno così ben 10 i milioni di euro stanziati per la campagna Cinema Revolution per la prossima estate, come confermato dal Sottosegretario Lucia Bergonzoni, assente dalla conferenza per motivi di salute.
Gli incassi e le presenze
Come detto in apertura, il 2024 è stato un anno in sostanziale pareggio rispetto al 2023. Sono stati incassati 493.977.853 euro per un numero di presenze in sala pari a 69.709.089 biglietti venduti. C’è stato un piccolo scostamento, un -0,4% e un milione circa in meno di presenze, dovuto soprattutto a un mese di maggio che è stato difficile, con scarso prodotto, che è stato recuperato da giugno, luglio e agosto, un trimestre estivo che ha avuto una crescita ulteriore rispetto a quello del 2023, che era stato il più ricco del cinema in Italia. I tempi sono cambiati e l’estate non è più la stagione debole: anche il gap che avevamo nel passato, ad esempio con la Spagna, nei mesi estivi, ormai si è azzerato.
I film usciti
I film usciti nel 2024 sono 1064, in aumento rispetto ai 971 del 2023. Sono 392 i film usciti in meno di 50 cinema e 263 quelli in più di 50. I documentari, un genere sempre più amato, sono 288, e 121 gli eventi, che tengono alte le presenze durante la settimana. Ma come si è evoluto il prezzo medio? È aumentato di 10 centesimi rispetto al 2023, anche per gli investimenti che stanno facendo le sale, che oggi hanno maggiori comfort e servizi. Il prezzo medio attuale è di 7,1 euro, rispetto ai 7 dello scorso anno e ai 6,7 del 2010, che era l’anno di Avatar e del 3D.
Mercati europei a confronto
Come detto in apertura, l’Italia ha sorpassato la Spagna. Gli incassi del cinema di casa nostra di parlano di 493,9 milioni e di 69,7 milioni di presenza, con una quota di film nazionali che è del 24,6%. La Spagna può contare su 477,2 milioni di incasso e 71 milioni di presenze e su una quota del 19% di film nazionali rispetto al totale.
La Top Ten: vince Inside Out 2
Nella Top Ten degli incassi al primo posto c’è Inside Out 2, seguito da Oceania 2, Deadpool & Wolverine, Cattivissimo me 4, Mufasa – Il Re Leone, Kung fu Panda 4, Dune – Parte 2, Il Gladiatore 2, Povere creature e dall’unico titolo italiano, Il ragazzo dai pantaloni rosa (che a sua volta è stato superato da Diamanti di Ozpetek, di fatto il film italiano più visto dell’anno). Viene da sé che il distributore più ricco sia Disney, con un ricavato di 122, 9 milioni di euro, seguito da Eagle Pictures (74,2), Warner Bros (63,1), Universal (53,7) e 01 (38,7).
Gli esercizi
Le strutture più presenti in Italia continuano ad essere i cinema monosala (636 complessi e quindi 636 schermi), seguiti da quei cinema particolari che sono le arene (140). Quanto ai cinema multisala, quelli tra le 2 e le 4 sale sono 288 (784 schermi), quelli tra le 5 e le 7 sono 116 (690 schermi) e i multiplex con più di 7 sale sono 125 (1282 schermi). In totale possiamo contare su1305 strutture e 3532 schermi.
Le quote di mercato: Italia al 24,6%
Per quanto riguarda le quote di mercato c’è una sorpresa. Se non lo è la nazione al primo posto, che ovviamente sono gli USA, con il 54,2% degli incassi, l’Italia, come detto, segue al 24,6% e il 25,7% di presenze. Poi l’Inghilterra (11,7%), ma la novità è il Giappone (3,6%: i casi di Perfect Days e Il ragazzo e l’airone hanno inciso), con la Francia al 2%. Tornando alla quota di mercato italiana, il nostro cinema si attesa a un incasso di 121,4 milioni di euro, con un +0,6% rispetto al 2023 e con un lieve calo di presenze, 17,8 milioni (-2,2%). Quanto al numero di film usciti, il 52,7% sono film di finzione: sono 149 quelli in meno di 50 cinema e 96 quelli in più di 50 cinema; il 40% sono documentari (186) e il 7,3% eventi (34). Il dato importante sono proprio quei film distribuiti in più di 50 cinema: da anni il numero era fermo a 70: ora è salito a 96, una cifra finalmente alta. Diamanti è il film italiano più visto della stagione, che supera Il ragazzo dai pantaloni rosa, Parthenope, Un mondo a parte, Io e te dobbiamo parlare, Succede anche nelle migliori famiglie e Napoli – New York.
Il profilo degli spettatori
Lo scorso anno è stato quello del ritorno del pubblico femminile. Quest’anno, invece, è stato più maschile (53%). È importante il dato sui ragazzi: il 43% per cento degli ingressi. C’è soprattutto una grande notizia: rispetto ai numeri pre-pandemia, cioè al biennio 2017-19 possiamo contare solo un – 5% nella fascia dei 3-14 anni e un + 26% in quella 15-24 anni. Ma c’è un altro dato su cui riflettere: il -56% sugli over 60. C’è ancora un pubblico da riportare al cinema, quindi: la fascia di pubblico adulto che deve tornare in sala rappresenta la grande sfida per la distribuzione e l’esercizio. È la possibilità di un’ulteriore crescita.
Alessandro Usai (Anica): “Non è vero che i giovani non vanno più al cinema”
“Il cinema italiano mi ha colpito, con quasi 122 milioni di euro di box office” ha dichiarato Alessandro Usai, Presidente ANICA. “Nel 2024 ha incassato una cifra pari alla media del periodo 2017-19, quello pre-Covid. La produzione italiana ha superato il periodo di crisi ed è tornata ai livelli degli anni precedenti. Questo dato è interessante perché ottenuto con tanti film che hanno performato molto bene. E non è calcolato il periodo natalizio, dove il 45% italiano rispetto al mercato totale è un dato interessante. Veniamo da anni in cui sul prodotto italiano è stata fatta una luce distorta. È interessante anche la crescita della quota di mercato del pubblico più giovane. Nel 2024 abbiamo avuto un +31% nella fascia 3-14 anni e un +13% in quella 14-24. Spesso nella vulgata da bar si narra che i giovani non vadano più al cinema e siano distratti da altri mezzi di comunicazione e che il cinema in sala sia uno strumento di intrattenimento old fashioned. I dati lo smentiscono. Ed è sulle altre fasce che va fatta la comunicazione”.
Mario Lorini (ANEC): “Cercare nuovi spazi”
“Le 1500 strutture e i 3500 schermi dimostrano che abbiamo mantenuto il parco sale, e abbiamo perso poco” commenta Mario Lorini, Presidente ANEC. “Confrontandoci con la Francia abbiamo visto come rilanciare il nostro prodotto. La Francia è diversa per numero di abitanti e schermi e anche per un lavoro lungo, iniziato per tempo, che noi dobbiamo ancora fare. Si tratta di cercare di capire la molla per mettere insieme gli elementi di eccellenza che hanno guidato il ritorno in sala. Andare a cercare nuovi territori, nuovi spazi”.