Un ‘occhio’ gigante sul cielo, capace di spingersi ai confini dell’Universo e svelare dettagli mai osservati prima. È l’Extremely Large Telescope (ELT), il telescopio più grande del mondo in costruzione nel deserto di Atacama, in Cile, da parte dell’European Southern Observatory (ESO).
Al centro di questa impresa titanica batte un cuore tecnologico italiano: lo specchio M4, un capolavoro di ingegneria sviluppato da Microgate, azienda altoatesina leader mondiale nell’ottica adattiva.
Lo specchio che ‘levita’ e si deforma mille volte al secondo
Con i suoi 2,5 metri di diametro e uno spessore di appena 1,95 millimetri, lo specchio M4 è il più grande specchio adattivo mai costruito. Non è uno specchio qualunque: ‘levita’ grazie a un campo elettromagnetico generato da 5.352 attuatori, che ne modificano la forma più di mille volte al secondo.
Questa tecnologia permette di correggere in tempo reale le turbolenze atmosferiche, garantendo immagini nitidissime dell’Universo: un passo avanti decisivo per scoprire le prime galassie, gli esopianeti simili alla Terra, analizzando le loro atmosfere per individuare possibili segni di vita.
Una sfida made in Bolzano
Oggi lo specchio si trova nella sede di Microgate a Bolzano per i primi test elettromeccanici e ambientali, dove vengono replicate le condizioni estreme del deserto cileno. A dicembre 2025 sarà trasferito a Lecco, da ADS International, per la fase di test ottici. L’arrivo in Cile è previsto per il 2027.
“Siamo orgogliosi di contribuire a un progetto così innovativo, racconta nella nota Roberto Biasi, CTO e co-founder di Microgate. Il sistema di controllo dello specchio M4 è il frutto di anni di ricerca e sviluppo in Italia e porterà a una nuova comprensione dell’Universo”.